Malpensa, Alitalia addio: gli slot volano via. Ultime ore per evitare il “golpe”
[photopress:ALITALIA_stop1_1.jpg,thumb,alignleft]E così Malpensa finisce fuori pista, come il classico dei peggiori atterraggi: Alitalia taglia 150 voli giornalieri dal 28 marzo, molti dei quali ovviamente finiscono a Fiumicino (Roma…) e il grande aeroporto intercontinentale di Milano, della Lombardia e del Nord Italia finisce in serie B. Declassato. Altro che hub (per Air France-Klm-Alitalia saranno tre: Parigi, Amsterdam e Roma). La cessione degli “slot” (i decolli e atterraggi assegnati a una compagnia aerea) rende indispensabile la moratoria (quando Klm fu venduta ad Air France, Amsterdam l’ottenne…) chiesta a gran voce dal presidente della Lombardia Roberto Formigoni, dal sindaco di Milano Letizia Moratti, da Confindustria, commercianti artigiani, partiti e politici del Nord. E la Sea è pronta a chiedere 1,25 miliardi di danni allo Stato, mentre AirOne fa ricorso al Tar per la cessione di Alitalia. Lo scenario cupo è questo, purtroppo. Due cifre: il piano Air France (salvo ripensamenti) prevede 6 milioni di passeggri in meno da Malpensa, Alitalia opera solo con un volo su tre. La crisi di governo non ha fermato l’operazione lacrime e sangue (per lo scalo lombardo) inutili le richieste di Di Pietro e Bianchi in sede di governo perché si rinviasse la decisione. La moratoria serviva, eccome. Ora il futuro di Malpensa è da ripensare. A chi saranno assegnati gli slot lasciati liberi da Alitalia? Ci saranno grandi compagnie (non solo low cost) pronte a crescere utilizzando lo scalo? AirOne riuscirà a rientrare in gioco, tenuto conto che è pronta a scommettere, oltre che su Fiumicino proprio su Malpensa? La Sea ha progetti ambiziosi, sono stati sbloccati i fondi per le strade che mancavano e per il collegamento con Lugano. E allora? Una domanda però fa fatta. Negli anni scorsi – visto che la crisi della compagnia di bandiera non nasce oggi ed era ben conosciuta da governo, Regione, Sea – non si è forse sbagliato a scommettere su Alitalia (apra la base a Nord… pronto l’hangar… equipaggio e assistenza fissi a Malpensa…)? Ora tutto è davvero più difficile. Ma il pressing su Prodi è forte. Formigoni dice: “L’ipotesi moratoria è ancora in piedi…”. Vediamo cosa succederà al Tavolo Milano. Intanto a Milano sono arrivati i delegati del Bie in vista del voto assegnare l’Expo 2015: Milano concorre con la turca Smirne e a fine marzo l’assemblea del Bie voterà a scrutinio segreto. Il sindaco Letizia Moratti ha fatto un tour de force mondiale per promuovere la candidatura, Formigoni si è speso anche lui, lo stesso a onor del vero ha fatto anche il governo. La domanda : se Milano otterrà l’Expo, avremo a Malpensa un vero aeroporto intercontinentale all’altezza della sfida?