Il manifesto di Berlusconi e la politica per l’Italia
Il dado è tratto, il Pdl sì è messo in marcia e l’obbiettivo finale non è solo portare il centrodestra e i suoi valori al governo del Paese. Questa è la condizione necessaria per guadare, una volta per tutte il Rubicone della Terza Repubblica. Obbiettivo alto e importante per un Paese che vuole uscire dalla palude in cui l’ha cacciato la vecchia politica e vuole recitare un ruolo di primo piano in un’Europa che cambia e si modernizza. E’ questa vera sfida che ha lanciato Silvio Berlusconi con il suo manifesto: ai suoi e agli avversari. Tutto il resto è vecchia politica. Da buttare nel ciarpame della cose inutili (e dannose). Chi, come D’Alema liquida il Popolo della libertà come un “guazzabuglio” o come Veltroni parla di operazione di maquillage o come Franceschini conia solo slogan del tipo “da 14 anni Berlusconi dice le stesse cose…”, si inseriscono da soli, autorevolmente, nell’Olimpo della vecchia politica. Quella che gli italiani invece vogliono abbattere. La prova? Il favore con cui gran parte dell’elettorato di centrosinistra ha accolto l’operazione Pd. Bella contraddizione per Veltroni… Speriamo la risolva velocemente nell’interesse di tutti. La politica “anti” e “contro” rischia di distruggere proprio la politica alta, dei progetti e dei veri leader. Quella del “fare per…”. E si nutre solo di antipolitica: che non costruisce ma distrugge. E’ questo ciò che serve all’Italia? Berlusconi ha detto chiaramente no. E Veltroni? Riuscirà a guadare del tutto il suo Rubicone? Sarà protagonista con il Cavaliere della Terza Repubblica, della nuova Italia? E Casini, opporrà ancora il gran rifiuto o accoglierà l’invito che arriva di nuovo dagli alleati, come l’azzurro Bonaiuti: venga con noi