[photopress:genova.jpg,thumb,alignleft] Il governo prepara il piano casa e subito il segretario del Pd Dario Franceschini pronuncia il più ovvio dei no. Come dire: dove sta la notizia? Già, avesse detto sì, invece. Nulla di nuovo sul fronte dell’opposizione, parafrando Remarque. Eppure il rilancio dell’edilizia (privata e pubblica) è uno dei più classici volani dell’economia perché muove, tra l’altro, un indotto enorme: dall’industria all’artigianato al terziario ai servizi. Ma quello che mi ha colpito nella politica esplosa attorno al piano casa è il grido di dolore (politicamente iprocrita) che si è levato dagli pseudo-neo ambientalisti dela centro sinistra: così il governo cementifica l’Italia, è in arrivo un nuovo sacco del territorio, sarà speculazione selvaggia… Se non fosse vero non ci crederei. E bene fa Vittorio Sgarbi a denunciare gli architetti-Attila che hanno cementificato il Belpaese e ora protestano (leggi l’articolo). E bene fa chi ricorda  il partito del cemento delle regioni rosse (qualcuno deve pur ricordarlo a Franceschini).

La polemica sul cemento assomiglia a quella sugli euromissili ai tempi di Craxi e Berlinguer. Ricordate? Per la sinistra i missili dell’Urss erano “buoni”, quelli degli americani “cattivi”. Per il cemento è lo stesso: quello “rosso” è buono, buonissimo e fa bene all’ambiente e al paesaggio. Vallo a spiegare ad Alberto Asor Rosa parlando di vicende edilizie nella rossa Toscana, recenti e passate. Certo, l’ombra della speculazioni è sempre in agguato, per non parlare dell’abusivismo dei singoli. Piccolo aneddoto personale: “Signor x – chiedo a un residente di un comune amministrato dalla sinistra (ma poteva anche essere la destra) – ma perché ha rialzato abusivamente la casa nel centro storico, proprio a due passi dal comune?” Risposta: “Tanto siamo in campagna elettorale, nessuno interverrà…”. Alle successive amministrative il signor x ha poi fatto qualche altro “lavoretto”. Insomma, non ci sono solo gli eco-mostri, la materia è complicatissima e se ne sono viste di tutti i colori in giro per l’Italia.  Ma pensare di snellire le pratiche burocratiche infinite, costose, defatiganti per aprire i cantiere, poter ampliare la casa d’abitazione, riqualificare periferie e zone industriali inasprendo le pene per gl iabusi e senza deroghe ai vincoli ambientali e paesaggisti non significa automaticamente voler cementificare il Belpaese.

E le nuove tasse pure… Stavolta mi sembra che Francheschini e chi lo segue abbiano fatto un autogol. Del resto anche Dario, checchè ne dica D’Alema, veltroneggia guardando a Obama e riparte con le tasse, proprio così, tasse: una bella una tantum da prelevare dalle tasche dei “ricchi” per darla ai poveri, altro che capitalismo compassionevole, era l’idea di Rifondazione quando era al governo assieme a Prodi. Come se le tasse in Italia non fossero già alte anzi, altissime, soprattutto per chi ha la busta paga (anche da 120mila e più euro lordi all’anno)… Bossi dice che se ne può discutere. Mah. Prodi ha perso una campagna elettorale proprio sul punto, Berlusconi l’ha vinta. Qualcosa vorrà pur dire.

Il Giornale (lunedì 23 marzo) Dietrofront del pd sul piano casa: si può fare/di Gian Maria De Francesco