Grillo fa un giro sul bus del Pd
[photopress:PD__BEPP1.JPG,thumb,pp_image] Arriva il grande caldo, le temperature in Italia saliranno a 37 gradi e più e gli italiani si preparano a scappare sotto l’ombrellone perché se dalla Libia arriveranno meno immigrati, il caldo sahariano non lo ferma nemmeno Maroni. Luglio torrido per tutti, anche per la politica, soprattutto nel Pd, dove il termometro è schizzato a livelli da allarme rosso, come in un’allucinazione da caldo. Altro che addio di Veltroni, boutade alla Franceschini, scosse dalemiane. Sul “partito che non c’è”, il Pd, ora soffia il khamsin del comico-populista per eccellenza: Beppe Grillo. Non bastava l’incubo Di Pietro, non bastavano la finto-nuova Serracchiani uscita direttamente da una sezione del Pd nè la storiaccia di Bianchini e le minacce della Binetti: teodem via dal Pd se vince Marino… Arriva il comico con la barba da ayatollah, gran fustigatore di tutto e tutti (che nel suo blog si presenta però con la barba in versione Marx) deciso a “scalare” il vertice del del Pd. Lui si è iscritto (ad Arzachena, durante la vacanza sarda: iscrizione on line e “fisica” con pagamento di euro 16)) ed è pronto a lanciare la sua Opa sul partito, con tanto di avvertimento: “Se si inventeranno qualcosa pagheranno le conseguenze…”. “Ho deciso sabato, per dare un senso a dieci anni di lavoro. Mi è venuto il magone a vedere come questi fossili hanno segato la povera Debora Serracchiani”, ha detto tra l’altro Grillo intervistato dalla Stampa. E su blog ha scritto che vuol “rifondare il partito, per offrire un’alternativa al Nulla. Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c’è il Vuoto”. Mi fermo qui, anche perché il Grillo-pensiero è stranoto… a parte la discesa in campo. Avanti un altro, c’è posto per tutti. Figurarsi per il vero, unico salvatore della patria, panacea di tutti mali, risposta alla crisi globale. La Dc e Agnelli dettero agli italiano il frigorifero, la lavatrice e la 500, lui nel nuovo millennio il wi-fi. Vabbé…
[photopress:PD__BEPP.JPG,thumb,alignleft] Lui alleato con l’altro Lui, Tonino da Montenero di Bisacce, come dice Grillo ad Affaritaliani.it: “Abbiamo degli obiettivi in comune da molti anni. Ed è uno che fa opposizione alla grande a questo governo (e anche al centrosinistra, ndr)”. Porte chiuse agli altri: “Ma cos’è l’Udc? Ma che cosa sta dicendo? Lei è giovane è già vecchio dentro, sono sigle che non vogliono dire nulla”. Un’intesa con Nichi Vendola e i comunisti di Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto? “Sono il vuoto. Il vuoto totale”. Ovvio che Tonino tenga la parte nel copione populista-giustizialista: “La candidatura di Grillo a segretario del Pd è una gran bella notizia. Così anche noi dell’Idv potremo avere interlocutori ai quali non fa schifo dialogare con la nostra forza politica, salvo poi cercare voti al momento delle elezioni come pretendono i notabili del Pd. Peccato che con una scusa o un’altra la candidatura di Grillo, come la mia delle precedenti primarie,verrà respinta perché non si deve disturbare il manovratore”. E in effetti il “partito aperto” resta chiuso per Grillo, come lo fu per Di Pietro e Pannella. No, l’iscrizione no, niente tessera: è stata fatta fuori tempo massimo perché il limite era il 26 giugno, lva fatta nel comune di residenza… Il comico non ride di fronte a frasi del tipo “non è dei nostri”, “ci ha sempre attaccato”. Ma in fondo credo l’avesse messo nel conto… O no? Allora dice che iscriverà alla sezione di Nervi… e arriva un nuovo “niet”.
[photopress:4873c14c4c95a_zoom.jpg,thumb,alignleft] Vicenda da buttare sul comico? No, sarebbe un errore farlo. Il caso Grillo dimostra infatti in quale stato confusionale versi il centrosinistra e quanta strada ci sia ancora da fare per costruire un’opposizione in grado porsi come autorevole alternativa di governo (agli occhi degli italiani) rispetto a Pdl e Lega. Ho titolato un post “Da Togliatti alla Serracchiani…” e ora sarebbe facile infierire: da Gramsci a Grillo? O andrebbe meglio… no, lasciamo perdere. Non c’è niente di meglio al peggio. Penso al non ci sto di Di Pietro alla tregua chiesta dal presidente Napoletano. E ripenso alla scontro congressuale di questo Pd che rischia davvero di generare il Nulla: o ne esce un leader autorevole o il partito esplode. Non vedo una terza via.
Mi chiedo fino a che punto la guerra per la leadership del Pd (il Nulla grillesco) continuerà a umiliare il popolo del centrosinistra che mi ricorda il Trilussa di Er comizio: “Sovrano come er popolo sovrano che viceversa nun cummanna mai”… Forse Napolitano dovrebbe usare la moral suasion anche dalle parti degli “infedeli” del centrosinistra (i “soliti” leader in eterna guerra fra loro) del centrosinistra, stretto nella tenaglia Di Pietro-Grillo che fa più danni del Pdl, perché si ricordino una volta tanto che anche loro hanno un popolo a cui rendere conto e se finirà alla Trilussa, quel popolo non dimenticherà e non perdonerà. Bersani l’ha capito subito e bene: “Credo che un partito sia una cosa seria e che questo congresso sarà anche un’occasione per riflettere su come l’abbiamo allestito e su che regole ci siamo dati. Propongo qualche modifica perché un partito non può essere un autobus dove uno salta sù per fare un giretto”. Già, altrimenti l’autobus del Pd va allegramente fuori strada…
Arriva il no: “E’ ostile al Pd” La commissione nazionale di Garanzia del Pd ha confermato all’unanimità, in una riunione, che “non è possibile la registrazione di Beppe Grillo nell’anagrafe del Pd, poichè egli ispira e si riconosce in un movimento politico ostile al Pd”. La delibera, si legge in una nota dell’ufficio stampa dei Democratici, verrà resa nota sul sito nei prossimi giorni. Fine della corsa sul bus, nemmeno pagando il biglietto di 16 euro…
Contrordine: Grillo iscritto A Paternopoli (Avellino) Beppe Grillo ha ottenuto soddisfazione ed è stato iscritto, ora deve raccogliere 2000 firme in due giorni. “Andrò al congresso a parlare…”. Chissà se farà come nell’audizione in commissione parlamentare…
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