Ue in fuga dagli immigrati
[photopress:IMMIGRAZ.JPG,thumb,alignleft] Per l’Europa evidentemente avere una “linea” certa e condivisa sulla curvatura e la lunghezza dei cetrioli è più importante che avere una “linea” certa sull’immigrazione. L’Unione europea e la sua elefantiaca burocrazia, su questa delicatissima emergenza, non esiste. Latita, anche se purtroppo non si limita ad essere silente. Già, perché se uno Stato sovrano (metti caso l’Italia) si muove con decisione sul fronte dell’accoglienza, delle regole, della legalità, dei clandestini allora spunta “qualcuno” che silente non resta. E pretende di parlare a nome di tutti i Paesi membri, pronto a dare lezioni. Anche se la linea della Ue sull’immigrazione non ci capisce quale sia e addirittura se ci sia. Insomma, bene ha fatto il presidete del Consiglio Silvio Berlusconi a dire basta alle esternazioni in libertà dei “portavoce”. Altro che attacco all’informazione come ha subito strillato la nostra sinistra, alla quale le esternazioni in libertà dei “portavoce” fanno comodo… Dennis Abbot portavoce del commissario agli Affari regionali salta su e critica l’Italia per i respingimenti, si chiedono “chiarimenti” con sottintesa minaccia di chissà quali conseguenze per il nostro Paese. A che titolo, mi chiedo?E per conto di chi? Domande (ormai vanno di moda) che ritengo legittime. Poi salta su il solito Schulz, capogruppo dei socialisti e democratici europei che si straccia le vesti per “l’attacco inaudito alle istituzioni europee” che Berlusconi naturalmente vorrebbe addirittura zittire.
Siamo alle solite, il copione si ripete ogni volta uguale e monotono. Stanca. Anche perché Berlusconi ha sollevato un problema reale, come sottolinea il ministro degli Esteri Frattini: “Dato che le prese di posizione di portavoce e commissari Ue sono lo strumento per innescare polemiche domestiche credo che il presidente della Commissione, Barroso e il suo portavoce possano assumere un più forte coordinamento verso i mezzi di informazione”. Recepirà il messaggio Barroso? Capirà una buona volta che questa politica delle esternazioni “non ufficiali” indebolisce lui e la Commissione? O in futuro avremo anche le esternazioni del portavoce del portavoce? Tema non di poco conto, perché la Ue “deve” parlare con una voce sola. A cui se ne aggiunge però un altro: la nuova Commissione riuscirà a darsi una vera politica europea sull’immigrazione o continuerà nella sua fuga dagli immigrati che assediano il Vecchio Continente? Meglio continuare a occuparsi di cetrioli?