Primarie buone e primarie cattive…
Contrordine compagni, ci sono anche le primarie buone, non solo quelle cattive. Per buone s’intende quelle in cui vincono i candidati del Pd, per cattive quelle invece che vedono come dominus il buon Nichi Vendola, lo scomodo (a corrente alterna, leader di Sinistra e Libertà).
Se a Napoli alle primarie per scegliere il candidato alle prossime elezioni comunali vince Andrea Cozzolino, ex bassoliniano di ferro (il Pd non ha certo puntato sul mitico “nuovo che avanza” ma sulla solidità dell’apparato di potere pd con annessi e connessi a livello di gestione del potere) battendo gli altri due piddini Umberto Ranieri e Nicola Oddati, Libero Mancuso di Sel e a Bologna Virginio Merola che l’ha spuntata su Amelia Frascaroli, candidata civica sponsorizzata da Vendola, allora si brinda alla scampato pericolo. Quale? Che si ripetesse l’effetto Vendola, lo sconquasso provocato nel centrosinistra a Milano dalla vittoria di Pisapia… Insomma, il Pd segna un paio punti su Vendola che ha lanciato la sua pericolosa opa sulla leadership del centrosinistra contro Bersani e ora scopre che le “primarie si confermano strumento utile”. A scegliere il candidato giusto? Forse anche a questo, ma soprattutto a fermare la marcia del governatore della Puglia. Ecco il motivo della soddisfazione tra i capi del Botteghino che ovviamente puntano i riflettori soprattutto sull’alta affluenza al voto (meno di parla di Vendola evidentemente meglio è).
Già, perché resta insoluta (almeno ufficialmente) la questione delle primarie per scegliere chi dovrà affrontare Silvio Berlusconi nel caso di elezioni anticipate. Nella partita a scacchi tra Pd e Sel (ma anche all’interno del Pd) non è infatti ancora chiaro chi farà la mossa del cavallo e chi l’arrocco: se il Partito democratico farà le primarie di coalizione (a cui parteciperebbe Vendola) o quelle di partito (che lo escluderebbe). Oppure se arriverà la terza opzione “liberatoria”: elezioni in tempi brevi e quindi niente primarie…
Vendola comunque fa notare a Bersani, Veltroni & C. che l’alta affluenza alle urne a anche merito suo, perché “siamo noi che stiamo avvicinando la gente alla politica…”. Con Veltroni che al Lingotto ha avvertito: caro Bersani, niente coalizioni eteregenee. E il segretario del Pd, messo sulla graticola da Walter, che ha spiegato: “Non ho mai avuto dubbi sull’esigenza di un autonomo profilo del Pd, ma dentro un meccanismo gravitazionale, un partito che ha un progetto ed è attrattivo in diverse direzioni. In questo ragionamento ci metto la mia sfumatura, a cui sono appassionato: ossia vedere l’effetto sistemico del nostro ruolo, vorrei che fossimo percepiti come una forza che ha una visione nazionale, aperta, responsabile e generosa, verso tutti quelli che possono contribuire al cambiamento”. Vediamo allora quale sarà la sintesi e chi sarà “egemone” nel centrosinistra, visto che Bersani comunque definisce il Pd “ineludibile” nello scenario politico… Dal Pd non si può prescindere, ma l’amalgama di dalemiana memoria ancora non c’è.
Intanto a Milano Giuliano Pisapia, il candidato del Pd, ex parlamentare di Rifondazione sponsorizzato da Vendola , annuncia il matrimonio con l’Idv per tentare di battere Letizia Moratti… (i dipietristi non avevano partecipato alle primarie tenendo le mani libere). Sarà il “metodo Pisapia” a mettere d’accordo Bersani e Veltroni? Confesso che non lo so, ma sottolineo come l’Idv abbia dato carta bianca a Pisapia, in caso di ballottaggio, a sottoscrivere possibili accordi con Terzo Polo e Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. Altro che Pd “allargato” ma egemone…
Aggiornamento sul caso delle primarie a Napoli Buone ma non troppo dovrebbe essere il titolo rivisto e corretto del mio post dopo il caso esploso a Napoli con leprimarie messo sub judice con accuse di brogli e voti comprati, proteste degli sconfitti e controproteste dei supporter del vincitore Cozzolino. Fino al passo clamoroso di Bersani che ha sospeso l’assenblea nazionale del Pd che si doveva tenere proprio nel capoluogo partenopeo. Brutto spettacolo, conlo scrittore Savaino che scende in campo chiedendo un nuovo vogto e indicando come candidato il magistrato Cantone…
La domanda è una sola: ma le primarie servono davvero?