Milano quarto mondo (secondo Santoro)
[photopress:madonnina.jpg,thumb,alignleft]Non me ne ero accorto, ma dal 1983 vivo in una metropoli del quarto mondo: Milano. E’ piantata nel cuore pulsante dell’Italia che produce e lavora più che da ogni parte d’ Europa, a pochi chilometri a sud di Lugano e a nord del Cairo, ma è come se fosse nel Burundi… quarto mondo.
Esagero? Certo, ma guardando “Annozero” ho fatto questa triste scoperta seguendo il consueto canovaccio dispiegato da Santoro, ascoltando l’apocalittico Celentano, il livoroso Gad Lerner lo smemorato Pieferdy Casini (ha attaccato la politica della casa seguita dalla Moratti “dimenticando” che l’assessore alla casa in giunta si chiama Verga ed è dell’Udc…) e compagnia cantante schierata contro l’amministrazione comunale di centrodestra che ovviamente è da rottamare punto e basta perché proprio a Milano si concentrano in questo momento tutti i mali e i disastri possibili, immaginabili e pure inimmaginabili che possano capitare a una città che ha la disgrazia di essere amministrata (per decisione dei milanesi, ma questo è un dettaglio…. come dire, ininfluente) addirittura da Letizia Moratti che per sua sfortuna non è neppure una ex o post sessantottina.
In un servizio dedicato al nuovo quartiere di Citylife che sta sorgendo nell’area della vecchia Fiera (quello del tre gratticieli, per capirci) è stato detto da una residente nella zona che non è stato nemmeno previsto un piano per la mobilità “sorvolando” sul fatto che proprio a Citylife ci sarà una fermata della nuova metropolitana MM5… una “piccola” opera evidentemente su cui si può sorvolare e senza dire che nel mega parco sorgerà il Museo di Arte Contemporanea che diventerà un polo culturale internazionale che si aggiunge al nuovo Museo del Novecento realizzato a tempo di record a due passi dal Duomo… Dettagli, dettagli inutili.
Milano è in piena fase di rilancio, guarda al futuro e alla grande occasione dell’Expo portato a “casa” dal sindaco ma anche questo è ovviamente un dettaglio. Milano quarto mondo. Mi fermo qui perché non ho capito niente della città dove vivo e lavoro, per fortuna la narrazione fatta dall’intellighenzia di sinistra. Sono un cittadino di serie D, insomma. Pensieri e parole in libertà, le mie: davanti alla tv in realtà non mi ero accorto accorto che stavo guardando “Scherzi a parte”, invece di “Annozero”. Fine dell’incubo.