[photopress:pisapia_con_maran.jpg,thumb,alignleft] Tanto tuonò che piovve sulla giunta rosso-verde-arancione guidata dall’avvocato Giuliano Pisapia, a Milano (Italia).  La super eco-tassa anti-auto, voluta da sindaco e maggioranza (ora chiamata “congestion charge“) proprio non va giù ai residenti del centro cittadino, che l’hanno apertamente contestata. Alla prova dell’assemblea pubblica – dove a sorpresa è arrivata molta più gente comune di quanto gli amministratori potessero pensare – la tassa per chi usa l’auto per entrare in centro è stata picconata proprio da chi in centro vive, sgretolando le troppe certezze (propagandistiche) sulla codiddetta “condivisione” che hanno ammantato la giunta comunale di sinistra fin da suo debutto.

Niente bacchetta magica per Pisapia e per il suo giovane assessore all’ambiente Pierfrancesco Maran, contestato e fischiato dai residenti del centro al grido di “buffoni, buffoni… Vai a casa” (GUARDA IL VIDEO). Segnale che il vento sta di nuovo cambiando direzione a Milano con il barometro su “burrasca” a pochi giorni dal debutto (16 gennaio) della nuova supertassa da 5 euro al dì per tutti gli automobilisti che entrano nella Cerchia dei bastioni ma anche per chi ci vive, costretto a pagare, anche se un pò meno… (40 accessi giornalieri grauiti poi 2 euro a botta).

Quelli del comitato “No Charge” promettono battaglia e il messaggio politico non è da poco perché a protestare sono i cittadini, con l’opposizione (Pdl e Lega) che segue e dà forza alle ragioni di un disagio e di un scontento reali e trasversali, accentuati da marce avanti e indietro, indecisioni e brutte figure rimediate da Pisapia e da Maran sull’inquinamento, culminate con le due giornate di blocco totale della circolazione a inizio dicembre che ha provocato solo disagi alla gente e mancati incassi ai commercianti nel primo weekend di shopping natalizio.

Da tassa contro l’inquinamento, che con la giunta Moratti pagava solo chi entrava in centro (ora Area C) con auto inquinanti, ma ecludeva i possessori di auto meno inquinanti (euro 4 e 5) favorendo così il ricambio del parco auto in senso “eco”, a tassa contro il troppo traffico. Che ha beffato chi ha speso migliaia di euro per cambiare l’auto.

La “giunta delle tasse“, come ormai la chiamano molti milanesi, in concorrenza con il Tassator cortese Mario Monti, ha incassato così la prima sonora bocciatura, fra ricorsi al Tar, proteste e polemiche destinate a durare a lungo.  Ha ragione il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, a dire che il pedaggio, “tassando indiscriminatamente tutti, punisce chi ha speso per auto meno inquinanti”. Ma tant’è. Pagano anche artigiani e commercianti (3 euro al giorno) e indovinate su chi scaricheranno il balzello?

Il primo messaggio forte e chiaro di dissenso è arrivato a Pisapia dai residenti del centro, costretti a pagare per rientrare a casa se per svariati motivi devono “uscire” dal centro diretti verso le periferie o fuori Milano. Naturalmente inquinando tranquillamente le suddette periferie, nelle quali le auto continueranno tranquillamente a circolare ma non come prima, perché si aggiungeranno quelle di chi girerà attorno alla “Fortezza Bastiani” rappresentata dalla Cerchia dei bastioni spagnoli per trovare un posto auto che non c’è. Strade più libere e meno smog solo nei quartieri “vetrina”, insomma. Per il resto di Milano niente cambia… E nessuno è in grado di dire realmente quale sarà l’impatto sui mezzo pubblici dell’onda di nuovi pendolari che potrebbe diventerà uno tsunami di disagi.

Forse serviva più “condivione reale” e meno improvvisazione. Non basta una letterina del sindaco ai cittadini per “condividere”, pare proprio di no… Pazienza, tutto serve per “educare” i milanesi e fare cassa.

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