Se questa è l’Europa…
Poche righe per mettere in fila due questioni che fanno riflettere sull’Europa – più che sull’euro – e sui rapporti fra i partner “forti” dell’Unione a trazione tedesca.
La prima è questione immigrati, con gli sbarchi in Sicilia e le tragedie dei naufragi e dei morti che non si fermano in un drammatico crescendo: i numeri non lasciano spazio a interpretazioni di comodo. Con l’operazione Mare Nostrum ne sono stati salvati 28mila. E non è finita. L’Italia è in prima linea con i suoi uomini e suoi mezzi navali trasformati in taxi e i centri di accoglienza sono collassati. Così il ministro dell’Interno Angelino Alfano che dice: “L’Europa non ci sta aiutando. Si faccia carico di accogliere i vivi…”. E il presidente del Consiglio Matteo Renzi rincara la dose contro l’Europa che “salva le banche e fa morire madri e bambini”. Già, perché dall’inizio dell’anno ne sono già sbarcati 36.000, di immigrati (l’823% in più). E da Bruxelles cosa rispondono? Che Roma fa solo propaganda elettorale…
Peccato che non ci sia traccia delle promesse fatte a telecamere accese dalla commissaria Malmstrom che si precipitò in Sicilia dall’allora premier Enrico Letta promettendo soldi e la partenza dei pattugliamenti Frontex in aiuto alle nostre navi oltre a interventi sui flussi nei Paesi da cui partono gli immigrati. E come non dimenticare le assicurazioni “autorevoli” del presidente della Commissione Ue Barroso: il piano sarà subito operativo? Mentre l’emergenza (a spese nostre) si aggrava, dalla Ue tornano a dire di essere “scioccati” dalle ultime tragedie e chiedono la “solidarietà” degli Stati membri. Belle parole, ma per ora ancora una volta: parole. Con la signora Malstrom che fa la smemorata e mette da parte anche il pudore istituzionale e politico: “L’Italia dica cosa vuole”. Viene da chiderle invece che ci dica perché alle sue promesse non sono seguiti i fatti, poi potremo riparlarne.
La seconda, altrettanto scottante, riguarda quello che ha scritto (nero su bianco) l’ex ministro del Tesoro americano Tim Geithner nel saggio Stress Test di cui dà conto La Stampa: nel 2011 funzionari europei “ci contattarono con una trama per cercare di convincere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell’Fmi all’Italia…”.
“Parlammo – scrive Geithner – al presidente Obama di questo invito sorprendente, ma per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa, non potevamo coinvolgerci in un complotto come quello”.
Geitnher usa la parola “complotto”. Alla richiesta respinta dagli Usa seguirono il vertice di Cannes, il boom dello spread, i sorrisetti della Merkel e di Sarkozy, la caduta del governo Berlusconi, l’arrivo di Mario Monti nominato e non eletto. Scontatissimoche “fonti Ue ” smentiscano l’ex ministro del Tesoro di Obama, alzando il tiro sostenendo che erano gli Usa a volere l’Italia sotto tutela. La toppa è peggio del buco, pensando alla frase di Obama riportata da Geithner: “I think Silvio is right”. E pensando alle tante, troppe prese di posizione della Germania contro il governo italiano. Ma tant’è, il re è nudo stavolta con l’intera corte pangermanica.
E continuiamo a chiamarla Unione Europea…
Post scriptum: da leggere l’articolo del Financial Times (quando si apre il link occorre registrarsi gratuitamente) sulle lacrime della Merkel davanti a Obama dicendo: “Io obbedisco alla Bundesbank”