Non rassegnamoci alla qualunque
“Metropolis” riapre bottega dopo un lungo silenzio causato dal disincanto per la politica, dal pensare al presente senza guardere al futuro. Ma l’ultima intemerata del vice premier, ministro del Lavoro e capo politico dei grillini Luigi Di Maio mi ha costretto al mea culpa. Sono pentito, lo confesso, perché non si puà stare fuori dalla politica guardando dall’altra parte. Chi è al governo, chi siede in Parlamento o amministra una Regione decide per me. E anche chi gestisce un blog “stellato” come quello del Movimento o di Beppe Grillo, purtroppo. Con la presa di Roma da parte della strana alleanza che ha fatto nascere il governo giallo-verde non si può più finta di niente.
La crisi diplomatica aperta con la Francia,innescata con estremo sprezzo del ridicolo da Di Maio e l’ormai celeberrima frase sulla “democrazia millenaria” d’Oltralpe sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dopotutto lo spettro della decrescita infelice va esorcizzato con potenti armi di distrazioni di massa. Fra quattro mesi ci sono le elezioni europee e nei sondaggi il consenso degli italiani è in calo. Con il partito dell’astensione e degli indecisi che vince con il 42,5%…
Ecco il punto: il voto, o meglio il non voto dei delusi e degli incerti. La decisione o la voglia di mollare “perché tanto non cambia niente” fra promesse mirabolanti non mantenute e propoganda continua a colpi di fake news e gaffe fantozziane è la rinucnia dei perdenti che lasciano appunto gli altri a decidere anche per chi non vota. È, invece, il momento di tornare ad impegnarsi, a ragionare, a dire la propria, a non rassegnarsi, a dare il proprio contributo idee, informarsi e approfondire.
Anti politica rispetto alla politica da bar che trasuda sui social come in tv e avvelena le idee: “Tranquillo, tanto sono io che penso per te…”. Per questo lancio – rivolto anche a me stesso – un modesto invito a non mollare, ad essere cittadini – elettori informati e a impegnarsi. A non rassegnarsi alla qualunque troppo spesso indecorosa e sfacciata, spacciata per verità assoluta, al teatrino triste dell’incompetenza al potere che si auto-giustifica. Il dovere di essere cittadini consapevoli è anche questo.
Così, per la ripaertura di Metropolis, pubblico un contributo di idee e di proposte presentato in occasione del recente congresso nazionale di +Europa da Gerardo Benuzzi, per anni manager in grandi aziende italiane che non è un endorsement da parte mia per questo partito, ma il tentativo di aprire una discussione non banale sulle nuove politiche economiche dell’Europa, sul suo futuro e sul ruolo dell’Italia che, non dimentichiamo, ha in Antonio Tajani un esponente autorevole come presidente del Parlamento Europeo.
Europa, oltre il piano 2021-2027 più integrazione, più coesione, più crescita