Riceviamo un articolo da Domenico Dall’Olio, uno dei più noti specialisti in opzioni in Italia, e volentieri lo pubblichiamo:

” Risoluzioni per un nuovo anno di trading profittevole: innanzitutto riprenditi la serenità.

Anno nuovo, trading nuovo? Quando si chiude un anno di lavoro ci si trova generalmente a tracciare bilanci.

Parlando di trading, quello delle feste può essere un buon momento per fare molto di più di un bilancio: una analisi critica dei propri risultati, con l’obiettivo di capire se e fino a dove le proprie metodologie operative si siano rivelate efficaci.

Aver guadagnato denaro, ammesso e non concesso che questo sia il caso, non è il giusto metro di misura dei propri risultati, a meno che il trading non sia un passatempo, un qualcosa in più per arrotondare le entrate familiari.

Se sei un professionista devi andare ben oltre il differenziale tra il saldo del conto a fine anno e quello ad inizio anno.

Il bilancio corretto della tua attività di trading deve tenere in conto una pluralità di fattori, a molti dei quali la maggor parte di noi non pensa.

Un esempio non banale: i risultati che hai ottenuto giustificano lo stress operativo cui l’attività ti ha sottoposto?

Un altro: i profitti che hai raggiunto sono commisurati al tempo speso per ottenerli?

E un altro ancora: quanto ha condizionato la qualità della tua vita il tuo modo di fare trading?

Come vedi non ti sto parlando di rendimento ponderato sul rischio, di profit factor, di average trade, di drawdown massimo storico, di average win su average loss…

Perché quelli sono scontati!

Non sto dicendo che non siano importanti. Certo che lo sono.

Quello che ti sto dicendo, quello su cui vorrei farti riflettere, è che la qualità della tua vita è importante tanto quanto i tuoi risultati operativi.

Recentemente mi sono trovato a riflettere su alcune questioni fondamentali, e in mezzo a questo mi sono chiesto se il mio lavoro fosse più importante della mia vita sociale, della mia famiglia, dei miei amici.

Mi sono chiesto se io non abbia trascurato i miei affetti e perfino la cura di me stesso per ormai troppo tempo.

Sempre troppo preso dal lavoro per fermarmi addirittura a pensare a vivere, a curare la mia salute, a mantenere i rapporti con le persone!

L’equazione impressa nella mente di tanti di noi è carriera = molto denaro = successo.

Io credo che il successo, quello vero, sia riuscire a fare ciò che ti piace fare, ricavarne un utile sufficiente a vivere una vita comoda e mantenere una riserva di tempo sufficiente a stare con le persone a cui vuoi bene, goderti la vita, viaggiare, fare nuove esperienze, divertirti…

Se tutto ciò ha un valore per te, se anche tu senti che ti manchi qualcosa, forse allora hai bisogno anche tu di trovare un nuovo modo di fare le cose.

La prima cosa da fare è cambiare punto di vista.

Il primo problema è senz’altro di metodo.

Non si possono fare le cose sempre nello stesso modo e aspettarsi di ottenere risultati diversi, migliori.

Lavorare con metodo significa innanzitutto smettere di navigare a vista.

Per prima cosa io ho scelto di svincolarmi dalla necessità di fare previsioni sull’andamento futuro dei prezzi, e di inseguirne i movimenti.

Ho deciso di cambiare mentalità.

Ho ripensato al percorso che ho compiuto come trader e mi sono annotato una serie di comportamenti sbagliati che ho tenuto in varie occasioni negli anni.

Comprare perché “sicuramente sale”, vendere perché “qui adesso va giù tutto…”

Fare trading perennemente alla rincorsa del trend.

Ore e ore perse sui grafici spostando indicatori e/o timeframe.

Cambiare il passo della media o i giorni di calcolo dello stocastico alla ricerca del santo graal.

Iper-ottimizzare i sistemi per cercare di eliminare le perdite.

Passare in rassegna tutte le news finanziarie alla ricerca di conferme delle proprie aspettative.

Leggere le pagine Facebook e Linkedin dei propri trader preferiti per cercare di carpire qualche idea buona.

Guardare le tabelle dei titoli più dinamici alla ricerca delle ultime briciole del movimento ormai consumatosi, quel movimento che avresti dovuto anticipare anziché inseguire.

Perdere il sonno dietro a qualsiasi nuova idea operativa.

Diventare euforici al pensiero di aver finalmente trovato quella giusta, per poi disilludersi al primo backtest, e ricadere nella depressione, nello sconforto, nella delusione, nella scarsa fiducia in sé stessi.

Innamorarsi di un titolo che regala qualche soddisfazione, per poi prendersi una tegola in testa la volta che ci si espone più del dovuto perché sembrava che ormai tutto andasse finalmente bene.

Relegare il money management a materia per cervellotici perdi-tempo perché “tanto non serve a niente”.

Spostarsi da un mercato all’altro senza una logica precisa, un piano programmato di azione, sperando che ciò che non funziona da una parte possa funzionare dall’altra.

Ci sei passato anche tu?

Per me quelle sono situazioni dalle quali non è stato facile uscire.

Sono comportamenti e problemi che tanti si trovano ad affrontare ogni giorno nel proprio lavoro sui mercati.

E prima o poi bisogna riuscire a fermarsi, almeno per un momento, staccare gli occhi dal monitor e prendersi una pausa di riflessione.

Non c’è una soluzione unica, ovviamente.

E non c’è una soluzione che possa andare bene per tutti.

Una buona parte della ricerca sul trading, del resto, è finalizzata al trovare il modo più giusto per sé stessi di fare le cose.

La mia soluzione è stata cambiare approccio.

Ho innanzitutto imparato a guardare al mercato con occhi diversi.

Ho imparato a non curarmi di dove vadano i prezzi.

Ho imparato a ridurre lo stress cambiando approccio operativo.

Mi sono sganciato dalla frenesia dei grafici e degli indicatori.

Ho rinunciato alla insana ricerca della strategia perfetta.

Mi sono rassegnato al fatto che a volte sbaglio.

E mi sono dedicato allo studio della gestione degli errori.

Ho cercato il modo di convivere con gli errori e di trasformarli, con pazienza, in nuovi successi.

La mia soluzione è passata per tre macro-aree:

 

  1. la scelta di fare trading su strumenti – le opzioni – che mi permettano di ridurre l’impegno operativo, sia in termini di tempo che di stress;
  2. la ricerca di un set di sottostanti ottimali su cui operare;
  3. la definizione di una strategia capace di generare rendimenti costanti nel tempo.

Potrebbe essere la soluzione giusta anche per te?

Forse sì, ma per saperlo devi provare.

E oggi puoi provare gratuitamente, cominciando da qui —->>>>

Buon 2020.”