L’aspirina
Molti mi hanno scritto della serata di ieri ad Anno Zero e ho pubblicato in altri post. La serata è stata lunga ma tutti si sono soffermati sul mio dibattito acceso con Travaglio. Non sono pentito. Non ho esagerato. Ho semplicemente detto un’ovvietà e cioè che chiunque può incorrere in frequentazioni dubbie, anche i campioni del moralismo. Qualcuno dice che la cosa è più grave per Bertolaso perchè trattatasi di pubblico ufficiale. Quel qualcuno si dimentica che i medesimi moralisti, nella medesima puntata, se la sono presa per certe frequentazione mafiose che hanno sfiorato inconsapevoli imprenditori, che pubblici ufficiali non sono. Insomma qua nessuno difende il malaffare, ma pretende di ricordare al moralista col ditino alzato, che tutti siamo esseri umani e dunque possiamo sbagliare, non robot della correttezza morale. Travaglio se l’è presa. E per questo io sono diventato un fascista, un poveraccio e un liberale del cavolo.
Travaglio tocca che si prenda un’aspirina, gli ho detto, tanto per sdrammatizzare le sue nevrosi. Ma i molti che mi stanno riempiendo di insulti (il più gettonato è servo di Berlusconi) mi fanno ridere. Il cuoco ingrediendi così sciapi non li prende in considerazione. Mentre sente il calore dei commmensali, che riscaldano i fornelli,