Pubblico un comunicato stampa dell’associazione confindustriale che rappresenta i produttori di software getionale e fiscale. Perchè il cuoco lo fa? Questa comunicazione spiega a che livello siamo arrivati. Si intuisce che l’Inps con una sua circolare sta incasinando la vita di queste imprese. Che chiedono, pregano di rivederla. Ma soprattutto si capisce perchè non avremo mai non dico una Silicon Valley, ma un modesto distrettino tecnologico in questo paese. Se anche gli uomini stampa di confindustria sono costretti a spiegarsi come nel comunicato che leggete, vuol dire che siamo finiti. Un’impresa in Italia, oltre a subire vessazioni di tutti i tipi, è costretta più che l’inglese a parlare il linguaggio che segue: fatto di commi, sigle, rinvvi, norme.
Il problema vero, se mi permettete, non è l’ennesima circolare idiota e vessatoria della Bestia statale, ma il fatto che le imprese, in Italia, per sopravvivere ne debbano capire il gergo. La forma è ormai diventata sostanza. Nel resto del mondo le imprese di software sono ben altri i linguaggi che studiano o inventano. A noi resta quello di Befera e Mastrapasqua.

COMUNICATO STAMPA ASSOSOFTWARE

Circolare INPS n. 151 del 28/12/2012 codice “CF03”

L’Inps con circolare n. 151 del 28/12/2012 precisa che le aziende che sono state ammesse alla fruizione dello sgravio contributivo, comprendendo anche il contributo art.3, ultimo comma Legge n. 297/82 (TFP 0,50%), devono implementare la quota di TFR corrisposta al Fondo Tesoreria, versando le differenze di competenza tramite il codice “CF03”.

Premesso che l’Istituto in passato, nelle circolari emanate in riferimento allo sgravio contributivo non ha mai specificato come considerare il contributo TFP 0,50% in relazione allo sgravio e che non è assolutamente sistematico che l’applicazione dello sgravio comporti di “aggredire” il contributo della TFP.

Premesso inoltre che l’effetto di tale disposizione, per le aziende che ad oggi non hanno operato con tale modalita’, è devastante in quanto le stesse dovrebbero:

– rideterminare gli accantonamenti dei TFR;
– calcolare le imposte sostitutive;
– integrare i versamenti effettuati al Fondo tesoreria;
– integrare i versamenti effettuati ai Fondi di previdenza complementare;
– riliquidare il TFR dei dipendenti cessati già liquidati;
– rideterminare i bilanci.

Assosoftware ritiene che non ci siano le giuste condizioni per applicare la norma traducendola in modifiche software, potendo risolvere con un semplice codice e poche righe di istruzione da parte dell’INPS una problematica così complessa.

Assosoftware chiede pertanto all’Istituto, in considerazione delle difficolta’ esistenti, di rivalutare in modo ponderato le tempistiche di applicazione della norma affrontando in modo piu’ organico e preciso le problematiche inerenti.

Ufficio Stampa Assosoftware

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