Califfati e guerre? A pagarne è Cristo. E l’Occidente.
Sabato 9 agosto 2014 – San Fermo – a casa, a Taurianova
O li fermiamo adesso, con tutta la forza che l’Occidente ha, o in breve tempo ci annienteranno. E lo faranno senza pietà. Perché non la conoscono. Non è che l’hanno perduta: semplicemente, non gliel’hanno mai insegnata. Li vediamo, i video che arrivano dalle zone occupate in Iraq, in Siria, dalle truppe dell’autoproclamato califfato: mostrano civili uccisi in mezzo alla strada, sparati alla nuca, e risparati su ogni centimetro di carne anche dopo morti. Donne trascinate via, rapite, violentate e schiavizzate. A cui si impone di infibulare le proprie bambine senza neanche portarle in ospedale. Abominio su abominio. Bambini uccisi e adulti crocifissi, impiccati, impalati. Cristiani in esodo biblico dalle loro case, in Iraq, verso il nulla. Senza scarpe, indumenti, viveri, soldi. Alle loro spalle, esecuzioni di massa. E teste mozzate. E tanta paura. Anzi, terrore puro. Oltre che odio e rabbia.
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Dov’è l’Occidente, in queste ore? Dove sono le armi intelligenti? Dove, gli aerei militari che costano così tanto da mandare interi Paesi alla rovina? Dove sono i missili esposti e scarrozzati alle parate in uniforme di tutte le capitali dell’Ovest? Dove sono i famigerati strateghi? E i Politici da primissima pagina? Tutti silenziosi e in fase masturbatoria. Devo immaginarli, al buio di una stanza, coi video provenienti dalle zone di guerra che vanno a manetta su grandi schermi, e loro impegnati ad autoerotizzarsi, in attesa di battaglie e guerre future. Mentre mezzo mondo butta sangue come fontana senza rubinetto.
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Cos’è questo schifo di mondo devastato dalla guerra? Quali, gli interessi occulti? Perché sicuramente di quelli si sta trattando. Ci sono stati conflitti, in passato, risolti in meno di una settimana. Invece, questa porcata mediorientale e afromediterranea dura da fin troppo tempo. A chi fa comodo? Noi non lo sapremo mai, purtroppo. E ogni volta che ne parleremo o scriveremo, sembreremo sempre più scemi. Perché potremo solo fare della fantapolitica. Ci diranno che siamo banali. Prevedibili. Non importa. Almeno, ne parliamo. Mentre i Grandi tacciono. Vergognosamente.
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I social ci inondano di foto e filmati. Da spaccarci il ventre. Ci montano rabbie, odi, reazioni cattive. E anche pietà e misericordia. Compassione, soprattutto. Ma a che servono? Tanto, ad ogni alba si contano i cadaveri. Ad ogni tramonto, si piangono morti. Califfati farlocchi, governi paravento, terroristi riconosciuti come interlocutori attendibili: un’aberrazione! E noi, qui, a parlare di democrazia e pluralità. Se la schiaffano al culo, la nostra demagogia, quei poveracci che sono costretti ad abbandonare case e radici. Se ne fanno nulla, della nostra convegnistica ipocrita, intere famiglie decimate dai kalashnikov in mano a quattro stronzetti drogati d’oppio e caricati a pallettoni da chissà quale furbastro appena tornato dalla Mecca.
E noi a salvare carrettate di fuggitivi. E, magari, in mezzo a loro, centinaia di terroristi o futuri tali.
Eh, no! Parola d’ordine, d’ora innanzi, CONTROLLI A TAPPETO!
Santa Oriana Fallaci non diceva cazzate! Qui tocca recitare un Mea Culpa grande quanto il Sahara. Stiamo crocifiggendo Cristo per la seconda volta. E, con Lui, la nostra Storia. E lo stiamo facendo proprio noi, con la nostra superficialità! Riappendiamo il Cristo nelle scuole e negli uffici pubblici. Seminiamo Presepi ad ogni angolo di via. Recitiamo preghiere alla fermata dell’autobus. Apriamo scuole di Bibbia per i nostri bambini. Armiamoli della nostra Civiltà e fortifichiamo le porte.
Perché stanno arrivando. In carne, ossa e cultura. Ce la inoculano con costanza, la loro presenza.
Parlano anche quando stanno muti. Attraverso la confusione dei post e dei tweet. Attraverso la malapolitica dell’Unione Europea. Attraverso gli appelli e i proclami dei Grandi non così Grandi. Schifiamoci e urliamo il nostro sdegno per gli eccidi in mezzo mondo. E non permettiamo più a nessuno straniero esaltato di vivere nel nostro Amato Paese e sputarci sopra. Preferiamo i prodotti e le imprese nazionali. Anche i verdurai. Evitiamo di mandare denaro italiano fuori dai confini nazionali. Tanto, una buona metà verrà speso per acquistare tritolo che servirà, poi, ad ammazzare qualcuno. Innocente, o forse no. Qualcuno. E, badate, non parlo della totalità degli arrivati! Continuerò a difendere le vittime delle persecuzioni e delle dittature. Ma basta, però, alla bontà all’italiana, secondo cui son tutti buoni. I buoni li riconosci. E la merda anche. E quella va espulsa, in tutti i sensi.
No! Nessun negoziato coi califfati, con gli hamas vari, con i fratelli o i cugini di questo o di quello, fin quando non avranno deposto fino all’ultima arma. Fosse anche una fionda o una cerbottana a palline di carta.
Ne abbiamo pieni i maroni della loro sete di morte. Noi vogliamo vivere. Liberi.
Fra me e me. Cristiano.