Lunedì 4 agosto 2014 – San Domenico – Redazione SUD, Area industriale Porto di Gioia Tauro

 (La Madonnina)

 

(I Bronzi)

Eh, no! Non tentate di scuoiarmi! Lo scambio è “quasi” alla pari. Per i due Guerrieri di duemilacinquecento anni fa, simbolo di Reggio Calabria e del suo Popolo, della sua Storia, della sua voglia di rivalsa, della Cultura e della Tenacia del Sud, mi sembra giusto ed equo che il Popolo Milanese si privi del proprio simbolo, la Madonnina del Perego (anno di posa 1774), e La invii, Ambasciatrice di Fede, Speranza e Purezza, in Terra di Calabria. Testimone, la Vergine dorata, di una ritrovata Unità di Sentimento Italiano e capacità di rinuncia in nome dell’Arte e della Solidarietà.

Pensate che bella figura ci faremmo tutti col resto del mondo. Tutte le polemiche si placherebbero. Tutte le provocazioni finirebbero nel nulla. Tutti i favorevoli e i contrari troverebbero pace.

I due Bronzi arriverebbero a Milano e arricchirebbero di Bellezza e Arrogante Gagliardìa l’Expo 2015 e la Madonnina di rame dorato andrebbe a benedire, da Reggio, lo Stretto, quasi speculare alla Sua altra effigie che custodisce le genti di Messina dalla colonna del Porto siciliano.

Sarebbe un miracolo a cui solo la miopia umana ci può imporre di rinunciare.

Saremmo così meschini da alzare barricate? Se lo fossimo, allora non dovremmo più giudicare i No di nessuno.

Mi sono da subito schierato per la libera circolazione dell’Arte e della Cultura. Mi piacerebbe veder sbarcare Monna Lisa a Kigali e poter far godere Guernica della pace di Adelaide o Melbourne. Se la Venere di Milo potesse incontrarsi al porto di Tangeri con l’Urlo di Munch, sarebbe un traguardo per l’Umanità. Ma se tutto ciò non avvenisse, vuol dire che non siamo ancora liberi. E che dobbiamo lottare contro il peggiore dei pregiudizi. Il complesso di superiorità.

Pensiamoci…

Io, intanto, lucido una coroncina di rosario: non sia mai che la Bela Madunina arrivasse davvero.

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Fra me e me. Fiducioso.

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