Sabato 31 dicembre, San Silvestro I, Papa – da Casa Spirlì, a Taurianova

Muore Joseph Ratzinger, Viva Papa Benedetto XVI

È partito col corpo verso Quella Luce che Lo ha illuminato, nell’Anima, per tutto il passaggio terreno. Verso quella Brezza Divina che Lo ha inebriato durante il cammino umano, avvolgendolo nel balsamo di Cristo passo dopo passo.

Il Quinto Evangelista, consegnando a Dio la penna intinta nella Verità, arriva alla Gerusalemme Celeste. Accompagnato dalle Lodi e dalle Preghiere di noi che Lo abbiamo amato quale Padre, Amico, Compagno, Guida; e, inevitabilmente, dalle nostre lacrime terrene.

Superfluo certificare l’umile e garbata Fede di Joseph Ratzinger, senza scadere nel ripetuto. Vitale, è, invece, testimoniare come Questo Titano del Cristianesimo, Questa Cattedrale Umana del Cattolicesimo sia strada maestra per chi senta la chiamata di Dio, nelle carni e nello Spirito.

Ero uno strambato della Fede: vagavo fra i Sì e i No a Cristo, accogliendo ogni tesi per buona o rinunciando ad ogni verità come scadente. Poi, “l’incontro”: le Sue Parole, potenti quanto, e di più, di quelle dei Quattro Evangelisti e di Paolo e Pietro. Incisive, perché contemporanee a tutti i millenni; decise, forti e suadenti come una carezza d’Amore di un folle amante, mi hanno stroncato il passo e gli egocentrismi.

Da finto pastore, mi sono abbandonato come un agnello appena nato al mondo. E ho ingoiato ogni scritto, ogni discorso, ogni omelia… Ogni respiro silenzioso che trasparisse anche solo da un ritratto, uno scatto fotografico.

Ho avuto la gioia di assistere, assieme alla mia Mamma, alla Sua prima uscita pubblica in sala Nervi, vestito ancora con una “talare” troppo corta. Abbiamo, poi, sempre insieme Madre e figlio, partecipato alla celebrazione della Messa Solenne in Vaticano, a Natale 2005.  Dalla Sua figura umana emanava una Luce d’oro e la Sua voce era strumento musicale. E il mondo restava incantato.

Il mondo. Il Mondo Lo ha amato. Il mondo non Lo ha voluto. Era Gigante per i Buoni. Chi vive nelle ombre, invece, Lo ha temuto e Lo teme ancora.

La Sua Voce, anche quella che navigava docile come Musica dentro, intorno, sopra l’eremo che lo ha accolto negli ultimi anni, ha raggiunto e raggiunge i cuori più lontani. E li battezza. Li recluta. Li consegna alla Fede.

Oggi, siamo tutti frastornati. Dondolanti fra dolore umano e gioia Cristiana. Restiamo per sempre in attesa che “Il Minatore di Dio” ci consegni, come ha fatto fino ad ora, Luci Divine raccolte nelle viscere buie della Terra degli uomini. Ci regali i Riflessi del Paradiso, picconati e strappati al silenzio delle rocce delle anime create. Ci orni, per l’incontro col Padre, con le gemme di Sapere levigate con mansuetudine da Lui, “umile lavoratore nella vigna del Signore”

Dio sia Benedetto ✝️