[photopress:fini_1.jpg,thumb,alignleft] Oltre al risultato negativo di Pdl e Lega a Milano, costretti a giocare una difficile seconda manche al ballottaggio, c’era attesa per vedere che cosa avrebbe combinato il Terzo Polo al debutto elettorale.  Casini, Fini e Rutelli avrebbero sfondato, ci si chiedeva? A quanto pare no: in particolare per Futuro e Libertà si parla apertamente di flop: pochi voti (anche se poi si pesano), sopratto per Fini che pare non pervenuto, laddove Fli ha fatto corsa solitaria (si va dall’1,7 al al 4%) e si è attestato più o meno sui risultati già ottenuti dall’Udc dove è andato in abbinata con un risultato più consistente a Napoli (9,6%) e una linea di galleggiamento tra il 5,5% di Milano e il 4,8% a Torino).
Ma ci sono i battollaggi e il Terzo polo può essere decisivo. Vero. Ma qui sta il problema dei “futuristi”: con chi si schiereranno? A Milano con Pisapia, l’uomo di Vendola? A Napoli Lettieri o il dipietrista De Magistris (che ha messo sotto scacco anche il Pd?). Su Milano Fli si è subito divisa andando all’ennesimo scontro interno: Urso e Ronchi si sono pronunciati per l’appoggio a Letizia Moratti, il trio dei “falchi” Bocchino e Granata sono diventati “quasi-pisapiani”. Fini a più riprese ha ripetuto che Fli non andrà con il Pd. E allora?  Forse seguirà il solco subito tracciato da Casini che per Milano ha detto che vuol lasciare libertà di voto ai suoi, strada comoda ma non esaltante. Come coalizione centrista nata per far perdere Berlusconi il Terzo Polo ha battuto un colpo. Ma dopo? La traversata del guado è difficile, su questo terreno, come ho già avuto occasione di scrivere, soprattutto per Fini, ridimensionato da Casini che sul Terzo polo ha fatto un’opa vincente ma che si tiene le mani libere per manovrare in libertà. E’ davvero difficile fare i conti, di fronte al proprio elettorato, tra un centrosinistra dove Vendola pesa sempre di più nel rapporto con il Pd e dice a Bersani:  “L’alternativa siamo noi” . Vedasi il floppissimo dei “fasciocomunisti” a Latina (1,5%). Ma era una storia già scritta…

“Non ci hanno votato nemmeno i parenti” di Francesco Cramer