Critiche costruttive e critiche distruttive: come riconoscerle
Critiche costruttive e critiche distruttive: sappiamo che le prime servono,anche se possono far male. Mentre le seconde feriscono e basta, senza essere di alcuna utilità.
Cominciamo col dire che le critiche costruttive sono uno degli strumenti migliori per far crescere qualcuno. Raramente siamo buoni giudici di noi stessi: serve una terza persona che ci faccia notare i nostri errori.
Le critiche distruttive, invece, sono micidiali: distruggono l’autostima, azzerano la motivazione, intaccano la fiducia in se stessi. E lasciano una scia di dolore, rancore, sfiducia.
Ricordati che a nessuno piace ricevere critiche. Nemmeno se sono costruttive. Quindi occhio a come le fai, anche se sono critiche costruttive mosse con le migliori intenzioni!
Tieni a mente, quindi, questi 3 punti fondamentali:
1) Prenditela con il peccato, non con il peccatore.
Come ci insegna il Catechismo, se punti l’indice contro una persona la puoi distruggere psicologicamente. Perché la fai sentire sbagliata.
Invece nessuno è sbagliato. Anche se tutti commettiamo sbagli.
Mai dire, quindi, Sei uno stupido! Ma, eventualmente, hai fatto una stupidaggine;
2) Accompagna le critiche costruttive ad elogi.
Gli errori altrui ci saltano subito all’occhio; molto meno i loro pregi. Quindi non limitarti a ciò che non va bene; dimostra che hai visto anche ciò che va bene. Apparirai più imparziale ed equanime. E la persona che critichi non penserà che ce l’hai con lei;
3) Presupponi la buona fede, e l’intelligenza, dell’altro.
Talvolta pensiamo che gli altri sbaglino o perché sono idioti, o perché sono in malafede.
Entrambe queste interpretazioni sono spesso sbagliate. E se anche fossero giuste, sfociano nella critica distruttiva. Quindi sterile.
Tutti commettiamo errori. Ogni giorno. Perché siamo esseri umani, e non perché siamo malvagi o cretini. Come vale per te, vale anche per gli altri!
Ben venga, quindi, la critica. Se è costruttiva; cioè se ci aiuta a crescere. Purtroppo molte critiche sono distruttive. Vengono da chi è invidioso del tuo successo; ti vede volare in alto, e fa di tutto per abbassarci al suo livello. Perché il tuo valore fa risaltare ancora di più la sua mediocrità.
La critica costruttiva non demolisce il tuo sogno; ti fa capire gli errori, e a realizzarlo meglio. La critica distruttiva, invece, ne mina le basi. E ti mina l’autostima. Ti fa sentire impreparato. Inadatto. Incapace.
“Te lo dico per il tuo bene”: è una frase pronunciata sia da chi ti vuole aiutare, sia da chi ti vuole frenare. Ma la critica costruttiva mette in risalto, oltre agli errori del tuo piano, le tue qualità. E ti esorta a proseguire, magari dopo aver corretto il tiro. Mentre la critica distruttiva pone l’accento solo sui problemi. Senza dirti che dietro a ogni problema c’è una sfida da vincere.