House of the Dragon, il prequel del Trono di spade, già sconfitto dalla censura del politicamente corretto
Il politicamente corretto rischia di rubarci anche il Trono di Spade.
House of the Dragon è l’attesissimo prequel di Game of Thrones, il Trono di Spade. Cioè una delle più straordinarie narrazioni cinematografiche degli ultimi decenni. Decine e decine di milioni di persone ne hanno apprezzato il crudo realismo, fatto (anche) di guerre, sesso, violenza. E gestione spietata del potere. E quelle stesse persone – tra cui il sottoscritto – stanno attendendo di tornare a gettarsi in quel mondo così lontano e insieme così vicino.
Invece la mannaia del politicamente corretto, la censura del femminismo e il cappio del “me too” si sono abbattute anche sul Trono di Spade.
Olivia Cooke, una delle attrici principali della nuova serie, ha infatti dichiarato in una recente intervista al Telegraph:
“Non mi sentirei a mio agio nell’essere parte di qualcosa che ha una violenza esplicita verso le donne senza alcun motivo, solo perché vogliono che sia allettante in un modo che attira gli spettatori”, dice. “Ho avuto la fortuna di leggere la sceneggiatura prima, ed è cambiata molto rispetto alle prime stagioni. Non penso che sarebbero in grado di includere tutto questo.”
Le affermazioni dell’attrice svelano che la censura del politicamente corretto ha già rovinato il Trono di Spade e ha vinto sul suo crudo realismo. Non ci offriranno più quei sapori di sesso, violenza e ingiustizia che hanno contribuito a decretare il successo della serie. Ora solo moralismo e sguardi ideologici sulla realtà. Quando arriva l’ideologia la logica decade e si sostituiscono parole come fanatismo e proselitismo. Non ci sono più Re e Regine, ma solo Credo Militante e un Alto Passero, per citare la quinta e la sesta stagione. Alla fine non è bastato far saltare per aria il tempio di Baelor. Hanno vinto loro.
Che poi basterebbe studiare la storia dell’America per capire che questo Credo Militante che sta avanzando non è altro che un rigurgito di puritanesimo, solo con una nuova religione egalitarista alle spalle. Ora che l’alleanza con la Corona americana è sancita dall’elezione di Biden ci entrano senza problemi nelle case. Ci entrano nelle televisioni. E vogliono farci pentire dei nostri peccati contro il politicamente corretto, finiremo come Cercei, a farci fustigare nudi con qualcuno che ci grida “vergogna!”.
Un delirio ideologico da curare costringendo la lettura dei poemi omerici, di Dante, di Shakespeare. E anche la visione del Trono di Spade. Dove viene raccontata tutta quell’umanità trasudante di ingiustizia che questa ideologia vuole occultare, come se non esistesse.
Oramai questa nuova ideologia senza nome si sta mangiando tutti gli spazi del cinema.
Il mondo sembra farsi più buio di quel Medioevo immaginario che viene dipinto nella serie.