arno widmann

Un giornalista tedesco, tal Arno Widmann, nel giorno in cui in Italia si celebra Dante ha scritto sul Frankfurter Rundschau, un giornale che molti di noi sentiranno citare per la prima volta nella vita, che Dante, essenzialmente, fa schifo.

Perché farebbe così schifo? Perché, secondo lui, era un moralista. Fa la morale a Dante perché Dante farebbe la morale. Lo giudica perché giudica.

Un genio.

Lo considera un plagiatore. Avrebbe copiato dalla poesia provenzale, stravolgendola. E ci tiene a tirare frecciatine antipatiche alla lingua italiana. Usa come somma accusa il fatto che Dante avrebbe copiato da un autore arabo, tirando fuori una tesi del 1919.

Molto attuale.

E dimentica che il tema del viaggio nell’aldilà è vecchio come la letteratura, lo sappiamo tutti, e Dante cita Virgilio e il suo canto VI dell’Eneide in modo più che esplicito.

Ma vale poi la pena rispondere?

Arriva a dargli dell’egotico. Cita misteriosamente addirittura le accuse che gli vennero mosse a Firenze, con un’allusione moralistica.

Avanza poi una tesi rivoluzionaria: Shakespeare era più moderno di Dante. Chissà, magari bisognerebbe fargli vedere un righello con gli eventi storici disegnati sopra e ricordargli che Shakespeare vive 300 anni dopo Dante.

E fa tutto con un ghigno antiitaliano di sottofondo.

Questo Arno Widmann, che evidentemente non conosce né Dante, né tantomeno Shakespeare e scrive cose a vanvera solo perché qualcuno scriva di lui, ha raggiunto il suo obiettivo. Ora sappiamo che in Germania, in mezzo a tanta brava gente che coltiva l’amicizia con l’Italia, c’è anche questo tal Arno Widmann, che non sa nulla di Dante, di Shakespeare e probabilmente non capisce nulla di letteratura, che ci tiene a farci sapere che Dante e l’Italia gli fanno schifo. Spaghetti, pizza, mandolino.

Grazie per avercelo fatto sapere.

E grazie al Frankfurter Rundschau per dare spazio a tesi così avanguardistiche.

La cosa bella è che comunque, dopo questa fiammata mediatica (lo so, ci sono cascato anche io), questo tal Arno qualcosa tornerà ad essere ciò che era prima, cioè nessuno. Mentre Dante continuerà ad essere Dante.

E non smetterà di far risuonare le sue parole. Fra le quali leggiamo anche

“quanta ignoranza è quella che v’offende! “.

 

P.S. dopo l’uscita del mio post è stato pubblicato sul Fatto Quotidiano un post che vuole sostenere che questo Arno Widmann non avrebbe attaccato Dante. Qualcuno ha dato credito a questa sorta di smentita. Non so quale fosse il fine di tale post, se difendere Arno Widmann o attaccare Franceschini che con un tweet era intervenuto, ma non smentisce nessuna delle tesi sostenute da Widmann e qui sottolineate: Dante aveva copiato, era un egotico e un moralista. Il testo originale del suo articolo, come è mia consuetudine, lo avevo messo come link.