L’odio torna in cattedra
Della serie: “A volte ritornano”.
Anche se si tratta di un ritorno che lascia perplessi, sbigottiti, amareggiati e pure incaxxati : quello di Eliana Frontini.
Un fattaccio di qualche mese fa.
La professoressa novarese infatti si era resa protagonista di un brutto episodio sul social Facebook; un fatto gravissimo in quanto proveniente proprio da chi – in qualità di insegnante dovrebbe solitamente lasciare un segno positivo ai suoi studenti e non un pessimo esempio di vita.
La Frontini infatti – era salita agli onori della cronaca nazionale – per essersi espressa in modo a dir poco vergognoso – nei confronti del povero vice brigadiere Mario Cerciello Rega.
Ricordiamo che il carabiniere era deceduto – lo scorso 26 luglio a Roma – a seguito di numerose coltellate infertegli nel corso di una operazione anticrimine – da parte di un ragazzo statunitense strafatto di sostanze stupefacenti.
Moltissimi erano stati ovviamente – in quei giorni – i sentiti messaggi di cordoglio per questo giovane servitore dello stato e per la sua famiglia.
Tutti conoscevano il vice brigadiere Ciercello Rega come il classico bravo ragazzo d’altri tempi: sempre gentile e premuroso con tutti – “uno a cui non si poteva voler bene” – lessi spesso in quei giorni come l’identikit preferenziale per questo ragazzone con gli occhi chiari.
Sposatosi da poco e da poco tornato dal viaggio di nozze – Mario – quel lavoro così difficile e complicato (spesso rischioso e comunque non adeguatamente retribuito) lo amava moltissimo; orgoglioso di esserlo, un carabiniere e di indossare proprio quella uniforme.
Come spesso accade – purtroppo – assieme ai tanti messaggi addolorati scritti nelle bacheche virtuali o a commento di articoli giornalistici; ne fioccano altri di segno avverso.
Internet è aperto a tutti ma non tutti hanno ancora percepito che si tratta di una piazza – seppur virtuale – in cui non si può scrivere tutto ciò che passa per la testa.
Le persone così – i vomitatori seriali di cattiverie – io le chiamo gli “haters” delle sciagure : quelli che gioiscono nel piazzare commenti crudeli (basti pensare alla morte della povera Nadia Toffa – offesa anche da morta) o quelli che si lasciano andare a scrivere di tutto, senza il limite raziocinante della buona educazione o del rispetto.
La professoressa Eliana Frontini si era resa proprio responsabile di un commento di questo tenore – indirizzato proprio al vice brigadiere appena ucciso.
Un commento di getto, d’impulso – proprio come uno schizzo di veleno sparato nel cyberspazio – con cui ella si era congratulata per l’eliminazione fisica del povero carabiniere – giudicandolo de visu (dalla foto) con lo sguardo poco intelligente.
“Uno in meno!” tuonò – per la precisione – sul social.
L’ardimentosa Frontini che – recentemente durante una convocazione in sede disciplinare – ha poi cercato in modo rocambolesco di dare colpe ad altri (il marito, il maggiordomo, il cane?) colpevoli di avere scritto quella boutade al vetriolo al posto suo – alla fine – è stata reintegrata nel suo posto di lavoro; anzi che le era già stato concesso il diritto di far parte della commissione esaminatrice per gli studenti con il debito scolastico.
Lei che di debiti morali verso la famiglia di quel carabiniere ucciso – in virtù del suo giubilo – ne avrebbe accumulati già troppi.
Questa è grossomodo l’Italia.
Questi sono grossomodo taluni professori che “insegnano” ai nostri figli.
Stefano Paoloni segretario nazionale del Sap -in queste ultime ore – così ha commentato circa il reintegro della Frontini – nel suo posto di lavoro:
«Ci lascia perplessi la decisione della commissione disciplina che ha permesso all’insegnante novarese Eliana Frontini, il rientro a scuola, dopo le orribili frasi apparse a suo nome sui social network».
Ecco – siamo anche noi alquanto perplessi.
Paola Orrico


