Sia chiaro, una volta per tutte.

Noi vogliamo ascoltare canzoni di Natale, mangiare pandori e panettoni, addobbare casa come il Cocoricò in piena stagione, indossare pigiami con le renne quando e quanto ci pare.

E voi che detestate il Natale, scansatevi più in là, grazie (cit).

Perché Natale è sempre Natale – ovunque comunque – va festeggiato a prescindere e crepino i pessimisti, i moralizzatori delle feste ed i sempiterni brontoloni.

A Natale magicamente siamo anche tutti più buoni, belli, maggiormente disposti agli altri  – quindi – perché non affrontare questo magico periodo con una ventata di ottimismo in più?

Beninteso: sono pienamente consapevole che oggigiorno per sforzarsi di essere ottimisti – sia necessario possedere anche nervi saldi e pazienza infinita; il periodo delle feste ci pone di fronte a tutta una serie infinita di incombenze che vanno dalla preparazione dei regali (io regalo sono ai bambini), allo studio dei vari menù festaioli, alle convivenze più o meno forzate coi parenti che fanno capolino per le feste,  fino ai pranzi e cene luculliane ed interminabili in cui si perde la cognizione del tempo.

Ciò premesso – appunto – varrebbe la pena affrontarlo con più saggezza e con più moderazione, per non arrivare a detestarlo come fanno taluni.

Ecco perché ho stilato un personalissimo vademecum – suscettibile di critica e di dissenso of course – per affrontare le feste natalizie con maggiori garanzie di non “uscirne pazzi”.

1) Non riciclate regali dello scorso anno, se non avete preso un master nella nobile arte del riciclo. Io ho sempre riciclato con successo oggetti nuovi di pacca e mai usati – naturalmente non graditi – avendoli conservati con una cura maniacale e certosina. Viceversa ho subìto diversi tentativi di riciclo – tutti sgamati all’istante e non è una cosa che si può fare su due piedi. Sappiate quindi farlo ad hoc od evitate prudentemente.

2) Evitate le improvvisate a casa di parenti od amici. Ci si annuncia sempre. Il Natale non è una buona scusa per infilarsi a casa di qualcuno per noia o per passare il tempo. Il bon ton imporrebbe perlomeno di palesare una intenzione – qualche giorno prima – ma può andare bene anche una telefonata anticipatoria.

3) Non cedete alla tentazione di proferire la frase: “Anche a te e famiglia”, ne è nato un tormentone e non a torto. Siate meno banali. Se vi fanno gli auguri – abbiate la creatività di non ripetere a nastro questo mantra.

4) I regali non fateli tanto per portare qualcosa. Se proprio non avete fantasia e non avete tempo – cominciate a prepararli in anticipo – pensando alla persona ed ai suoi gusti non ai vostri. Se sapete che una persona ama i libri rosa confetto – con trame edulcorate e romantiche – evitate i thriller sanguinosi con lo psicopatico di turno, ad esempio. Il regalo non deve essere un acquisto automatico e frettoloso, evitate di tirar via, scegliendo cose inutili e destinate al riciclo (vedi punto 1). Meglio puntare su qualcosa di personale – solo se conoscete assai bene il destinatario del regalo – altrimenti meglio convertire su un accessorio utile o il classico regalo mangereccio che più o meno accontenta tutti. Se confezionate da soli il regalo – controllate che non abbiate lasciato il prezzo – o controllate che la commessa lo abbia opportunamente rimosso.

5) Se siete invitati a pranzi o cene con parenti o amici o viceversa accogliete come ospiti, evitate le conversazioni imbarazzanti o quelle che possono generare delle liti. Una delle regole più apprezzabili – a tavola – è quella che si dovrebbe evitare di litigare o di trasformare  la magica atmosfera dall’happy Christmas all’incaxxatura. Ma quali sono gli argomenti da evitare? Io suggerirei tutti quelli che possano creare del malumore o una rispostaccia. In primis – va evitata la politica. Ancora di più se sapete che avete a tavola persone con orientamenti politici diversi e non avete ambizioni da Bruno Vespa.

6) Cercate di mangiare e bere moderatamente. Il problema non è mai il periodo che va dal 24 dicembre al 6 gennaio per l’ingrasso; the real problem è quello che va dal 6 gennaio al 24 dicembre. E’ vero che durante le feste natalizie circoli “robba pesante” come pandori, panettoni, frutta secca, candidi, improbabili sculture di cioccolata a cui divorare la testa, panpepati ecc, però è anche vero che ci si possa trattenere senza auto giustificarsi con la scusa delle feste. Idem naturalmente anche con vini e liquori in genere. C’è chi alza troppo il gomito per le feste ed in “vino veritas” come dicevano i latini, quindi pensate che c’è tutto l’anno per dirsi la verità – anche quella cruda – evitatela di sputarla fuori proprio a Natale e da ebbri.

7) “Bill non scrive auguri in serie, non manda auguri col copia/ incolla, non manda dieci alberelli di Natale fatti con gli *asterisco* ad altri dieci ignari e disgraziati destinatari con whatsapp, messenger et similaria”. Bill è intelligente, fai come Bill. Evitate tutta questa nebulosa inutile di byte, non cedete alla tentazione di mostrarvi così pecoroni da seguire la via della perdizione di catene di Sant’Antonio create ad hoc per le feste.

8) Il galateo (minimo) a tavola. Non dimenticatevi che siete a tavola e che un minimo di decoro deve esserci. Giusto il minimo sindacale. Non criticate il cibo che vi viene offerto, non siete Carlo Cracco a Masterchief e molto probabilmente la persona che vi ha invitato – ha sgobbato per voi tutto il giorno. Se proprio non gradite la pietanza – cercate di mangiarne un po’ – senza grugniti animaleschi e brontolii. Non posizionatevi il tovagliolo a guisa di bavaglino – appoggiatelo sulle ginocchia in modo discreto. Non masticate o ingoiate in modo rumoroso. Siete in Italia e non in Cina (paese in cui è segno di grande apprezzamento verso il cibo – masticare vistosamente ed emettere un sonoro rutto a fine pasto). Non giocate col cibo, non fate palline di pane, non tiratevele. Non soffiatevi il naso col tovagliolo. Non sbicchierate nei brindisi con i bicchieri altrui – soprattutto se si tratta di calici antichi della nonna. Non infilate le forchette nei piatti altrui, non soffiate sui piatti per raffreddarli. Non spezzate il pane con le mani, non siete Gesù all’ultima cena. Usate sempre il coltello.

Il minimo sindacale, appunto.

9) Gli alberi di Natale. Se potete – usate alberi ecologici. Ce ne sono di bellissimi e per tutti i gusti, quasi sempiterni. La penosa moda dell’albero vero è uno sfoggio inutile ai danni della natura. Se siete degli ultra pigri – ma pigri pigri – potete anche imbalsamare l’albero di Natale già addobbato con le palle in canna e gli addobbi. Una rinfrescata e via – nessuno se ne accorgerà.

10) I “botti” di Natale – Santo Stefano – San Silvestro.

Capisco che entro in un territorio minato (letteralmente)  – soprattutto al Sud – però vorrei tentare di salvare qualche arto, dito, occhio come ultima buona azione del Natale o fioretto del 2018.

Ogni anno il bollettino che ne esce – dai vari “Pronto soccorso” ospedalieri – è indegno di ogni paese che possa dirsi civile.

Il Dipartimento della Pubblica sicurezza – lo scorso anno – ha segnalato 212 feriti con una quarantina di ricoveri gravi (con una prognosi di oltre venti giorni) ed un aumento di minori – fra i feriti – rispetto al 2017.

Un dato che dovrebbe far riflettere.

I botti sono e saranno sempre una fastidiosa, inutile, dannosa dimostrazione di irresponsabilità civica e umana.

Oltre agli umani feriti più o meno gravi – ogni anno – si annoverano anche moltissimi animali domestici e non colpiti da malore per lo spavento o fuggiti  per il frastuono.

Varrebbe la pena pensarci e risparmiare su costosi marchingegni – che nulla hanno a che fare realmente con lo spirito della festa.

Paola Orrico 

Come sopravvivere (elegantemente) alle feste natalizie

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