Dottor Zivago, dalla colonna di Jarre al concerto di Ferrero
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Si può pensare in molti modi in musica al dottor Zivago, il personaggio prima letterario poi cinematrografico uscito dal calamaio dello scrittore russo Boris Leonidovic Pasternak. Ricordare il dottor Zivago. Fino a prova contraria l’ultimo a farlo/che lo farà è il signor Lorenzo Ferrero, compositore torinese classe ’51, musicista della scuderia Ricordi che sabato e domenica prossimi sarà a Firenze per la prima assoluta del suo “Concerto numero 2” per pianoforte e orchestra (ha collaborato con Carmelo Bene per musiche di scena e per la Biennale Teatro). Luogo dell’appuntamento il locale Teatro comunale; in scena l’Orchestra del Maggio musicale fiorentino e Kazuchi Ono. “L’inserimento – spiega l’autore – di una componente narrativa che crei una ibritazione tra forme astratte e una sorta di racconto” serve per uscire da modelli otto-novecenteschi e qui, come idea di sottotitolo della composizione, “ricordo di Zhivago”. Ferrero si è lasciato “inflenzare dalla successione degli eventi, da alcune atmosfere generali, da qualche suggestione ricorrente”, della celebre opera letteraria.
Pensando al dottor Zivago. Per tornare alle origini c’è la prima colonna sonora che nel 1966 si aggiudicò il premio Oscar. L’autore è Maurice Jarre, 85 anni, compositore di musiche per film – e padre del musicista Jean-Michel Jarre -. Jarre è un autore assai noto, basti pensare che a sua firma sono uscite colonne per i film “La caduta degli dei “(1969), “L’attomo fuggente” (1989) e “Ghost-Fantasma” (1990). Il suo impegno non è stato soltanto in campo orchestrale ma nelle sue creazioni soprattutto negli anni Ottanta ha fatto uso di elettronica.
In allegato: “Oxygene” di Jean Michel Jarre (figlio di Maurice)