“Musicisti senza frontiere”, presto un’orchestra per i diritti umani
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“Musicisti senza frontiere” per la difesa dei diritti umani. E’ un movimento appena nato – presentato il 20 maggio a Palazzo Madama nella sala Caduti di Nassiriya (Roma) – il cui scopo principale è tutto nella sua denominazione. E’ un movimento trasversale, nazionale e internazionale, che vuole coinvolgere il numero più alto possibile di musicisti. Nel comitato d’onore figurano personaggi del calibro di Claudio Abbado, Antonio Abreu, Martha Argherich, Daniel Barenboim, Giorgio Battistelli, Julian Fufer, Helene Grimaud, Diego Matheuz.
Dunque anche la musica, dopo il teatro, scende in campo. In questo caso si tratta di un gruppo di musicisti che he deciso di mettere il potenziale della propria arte a disposizione di regole e diritti riconosciuti dalle Nazioni Unite nel 1948. In un manifesto, di cui è stata data lettura nel corso dell’incontro, si afferma che “la musica, la poesia, la letteratura, il teatro, le arti visive, la danza, possiedono un formidabile potere in grado di creare la diffusione e la circolazione delle idee”. In particolare, “la musica, grazie alla sua capacità di parlare senza parole, possiede un potere maggiore…”.
Presto, per tradurre subito le parole in fatti, nascerà un’orchestra, la “Himan Rughtd Orchestra, un strumento di intervento nelle campagne per l’affermazione e la difesa dei diritti umani. Non avrà un direttore stabile, né elementi fissi, verrà formata di volta in volta da musicisti volontari. Ogni concerto sarà un’occasione per eseguire pagine musicali “storiche e contemporanee, senza confini come di diritti umani richiedono”.
Alla giornata di presentazione hanno parteciparto Shizuo Matsumoto, docente alla Ryukoku Universty di Shiga (Giappone), Alessio Allegrini, primo corno della Lucerne Festival Orchestra dell’Orchestra Mozart e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Ramzi Aburedwan, viola e presidente dell’associazione Al Kamandjati di Ramallah, Johanee Jesus Gonzales Seijas, primo contrabbasso dell’orchestra Mozart di Bologna, e Guido Barbieri, critico musicale.
In allegato: Daniel Barenboim dirige la West-Eastern-Divan