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Quando la musica è… donna: ma si può fare una differenza tra gli stili maschile e femminile? “Non saprei, direi di no – attacca la compositrice milanese Rossella Spinosa – Personalmente sono sempre stata contro a questa distinzione, per diverse ragioni. Per esempio perché ci sono autori le cui composizioni hanno un qualcosa di femminile, e viceversa”. Rossella Spinosa insieme alla “collega” Silvia Colasanti sono le uniche due italiane che sono state selezionate dalla Fondazione Adkins Chiti per il progetto “Musicisti in Residenza – Evviva il Sassofono” (12 le musiciste scelte, da tutto il mondo: dalla Germania al Venezuela, passando per l’Indonesia). Obiettivo: un programma di inediti – dunque prime esecuzioni – per un tour di concerti per quattro sassofoni presso centri per giovani e anziani, scuole pubbliche e private, biblioteche e oasi naturali (dall’8 al 14 giugno; sul palcoscenico ci sarà il Saxodia Quartet di Trapani).

La Fondazione Adkins Chiti dal 1978 promuove e presenta la musica creata dalle donne “di ogni tempo e di ogni parte del mondo”, viene spiegato dall’ente. “Un lavoro veramente meritevole e importante – dicono le compositrici – perché tanto l’ambiente della composizione quanto quello della direzione d’orchestra…”. Beh, diciamolo, sono ambienti ancora maschili; “anche se le cose negli ultimi tempi sono un po’ cambiate in Italia. Ma pensiamo alla situazione di qualche decennio fa, oppure la situazione attuale in diverse parti nel mondo”. Di strada da fare ce ne è molta…

Dai canti popolari a quelli tradizionali, dal jazz al rock, dalla musica classica alla contemporanea. Le compositrici che partecipano al progetto hanno avuto l’imbarazzo della scelta per il genere in cui esprimersi. “Litany” e “Rock Quartett” sono i brani composti rispettivamente da Colasanti e Spinosa – Baas (Belgio), Street (Inghilterra), Pusspita (Indonesia) Lockhart (Uruguay), Johnson (Inghilterra), Price (Usa), Miklos (Usa), Fuchs (Germania) e Olive (Inghilterra) le altre autrici -. 
In allegato: brano di Silvia Colasanti