In scena / Quando l’Opera si occupa di storia e attualità…
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Un’opera su Emanuela Orlandi, un album dedicato a Borsellino, un’azione scenica su Hitler. E avanti così. Da qualche tempo a questa parte anche il mondo della produzione musicale rivolge sempre di più l’attenzione a storia e attualità. Le motivazioni? Le più disparate: dalla ricerca di contenuti non solo ludici, alla testimonianza del nostro tempo, passando per l’impegno civile. L’ultimo lavoro della serie è stato realizzato e portato all’attenzione del pubblico in Germania.
Il soggetto: la Orlandi, l’adolescente cittadina vaticana scomparsa a quindici anni e mezzo nel 1983, a Roma, e mai più ritrovata, nè viva nè morta. “Non sarà dimenticata finché qualcuno ne racconta la storia”. Con questa convinzione è nata l’opera moderna Il Caso Rigoletto, che è andato in scena al Neukoellner Oper di Berlino. Grande successo e curiosità intorno a una proposta che ha riportato al centro il dibattito su uno dei misteri italiani rimasti per adesso senza soluzione. E ancora.
Si chiama L’anno delle ciliegie il nuovo lavoro di Emanuele Chirco, raffinato pianista, compositore e arrangiatore siciliano che per questa sua produzione si affianca a Dario Li Voti, alla batteria, e Giacomo Buffa, al basso. L’album riproduce in scaletta una serie di concerti che i tre, musicisti e amici, hanno realizzato in giro per l’Italia. I tredici brani sono stati tutti registrati in diretta. “Un disco puro e forse ingenuo”, come lo ha definito lo stesso Chirco, che ha il pregio della semplicità e della leggerezza.
Ad ispirare la maggior parte dei brani, una natura ricca di poesia e di emozione. Gli scorci unici di Marsala, il mare, il vento, uno scirocco che parla d’Africa: in poche parole una Sicilia che è terra di passione e sofferenza. Tra i brani Una storia vera, dedicata a Paolo Borsellino. “Qualche volte lo ho incontrato al bar sotto casa – spiega il musicista nel cd – una persona semplice, uno di noi. Dopo molti anni ho pensato di comporre una musica che si ispirasse ad una storia vera, un brano semplice ed incisivo come lui che lasciasse lo spazio necessario per sognare e riflettere”.
In allegato: Emanuele Chirco