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Prigioniero di un tomo, anzi di più, sulla teoria. E non è il solo. Nome Walter Piston, uno di quei personaggi della storia della musica rimasti immortali non tanto per le loro qualità compositive, che in vita hanno messo in campo ampiamente, ma per le loro opere scritte, saggistiche, più precisaemente didattiche. A riprova della loro abilità, non solo teorica ma anche arstistico-musicale, basta farsi un giro sui siti specializzati o, più semplicemente, su you tube. Non sono poche le composizioni interessanti che vi si trovano. Vale la pena (ri)scoprirle. Ma torniamo a Piston, “mister armonia”: prima del suo profilo, una piccola spiegazione per chi non è studente (o ex) o studioso di cose musicali.

Dire Piston significa subito far venire in mente a tantissimi ore e ore passate a tavolino a spaccarsi la testa sull’armonia. Ma che cosa è esattamente? Detto in estrema sintesi:  è quel ramo della teoria musicale che studia la sovrapposizione “verticale” (simultanea) dei suoni, la loro reciproca concatenazione (accordi) e la loro funzione all’interno della tonalità. Chi ha studiato o studia musica e va appena un po’ oltre alla teoria e alla pratica indispensabile all’approccio con lo strumento, si imbatte in questa vecchia signora. Un passaggio dir poco fondamentale della propria formazione.

Origini genovesi (suo nonno paterno era un marinaio di nome Antonio Pistone, in america diventato Piston), Walter Piston (1894-1976) è stato un grande teorico e per una vita ha insegnato alla Harvard University; tra i suoi studenti nientemeno che Leroy Anderson, Leonard Bernstein e Elliot Carter. Famoso per i suoi Principi di Analisi Armonica, Contrappunto, Orchestrazione e Harmony, le sue musiche sono interessanti da osservare, anche sul piano tecnico, di cui è stato, con la sua formazione presso Nadia Boulanger (con cui ha studiato composizione e contrappunto), un autentico maestro.
In allegato: musiche di Walter Piston