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Dell’eclettismo aveva fatto la sua bandiera. Passando dalle dodecafonia alla serialità – studiò anche con Pierre Boulez –  per approdare un po’ a tutti i generi, con alla fine una scelta definitiva, o quasi. Quella di compositore per colonne sonore, fino ai massimi livelli. Fino ad aggiudicarsi la bellezza di tre Oscar (per “Via dalla pazza folla“, “Nicola e Alessandra” e “L’assassino sull’Orient Express“), senza contare i riconoscimenti negli altri generi.

Stiamo parlando dell’inglese Richard Rodney Bennett, morto all’età di 76 anni alla vigilia del giorno di Natale a New York, dove ormai viveva da più di un ventennio. Le biografie lo descrivono come un autore multiforme, insignito nel 1998 dalla regina Elisabetta II del titolo di Sir. Il suo era un curriculum ampio e ricco di cambi di direzione.

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Nato a Broadstairs, nel Kent, il 29 marzo 1936, dopo gli studi musicali alla Royal Academy of Music di Londra, Bennett si perfezionò a Parigi (1957-1959) con Boulez appunto. Docente di composizione alla Royal Academy tra il 1963 e il ’65, Bennett si è poi dedicato esclusivamente all’attività di compositore, inizialmente legata alla dodecafonia, per poi distaccarsene.

Oltre alla musica per il cinema, la televisione e la radio, ha composto due sinfonie, cinque opere e circa una decina di concerti per strumenti e orchestra, musica da camera, brani jazz (è stato anche percussionista e cantante), musica per bambini, balletti, arrangiamenti di melodie popolari.
In allegato: musiche di Richard Rodney Bennett