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Che cosa è stata la serata con la Filarmonica della Scala, il direttore Riccardo Chailly e, of course, il violinista del “Diavolo” David Garrett, lo raccontano il web, le televisioni, giornali il mattino dopo. Un sabato magico, di grande musica di grandi interpreti; oltre 45mila persone ad assistere, in quel di piazza Duomo e dintorni, a Milano, più gli spettatori delle varie dirette tv. L’ultimo arrivato, a cose fatte, per capire poteva contare gli spettatori, a centinaia, che dopo concerto e dopo aver comprato il nuovo cd di Garrett, facevano diligentemente la fila per farselo autografare da lui, la violin-star.  Ciò detto…

Alcune volte l’anima delle cose si coglie pure attraverso micro-storie. L’altra sera, proprio a una delle casse Mondadori, c’era un gruppetto di ragazzi con il mano la nuova incisione di Garrett; età media non più di 13, 14 anni, un età che il più delle volte porta di più ad ascoltare musica pop, rock, rap piuttosto che classica. Da qui la domanda dell’osservatore, che incuriosito ha chiesto: “Ma ragazzi, cosa vi è piaciuto, David è il vostro mito?”. Risposta delle serie “sì, lui si pone in maniera diversa, e la sua musica così, musica che in altro modo non ascolteremmo o  quasi, diceva più bella; lui è forte – uno di loro continuava – io studio violino e ho un’ipostazione diversa da quella di David, ma lui, cavolo come suona…”. Già, cavolo come suona. E a fine concerto quando per un bis da solo ha eseguito un brano di Michael Jackson, la gente si è alzata in piedi ancora, dopo aver già omaggiato Chailly e la Filarmonica. Gran bel colpo per Milano.