Nuovi protagonisti / Silvia Pepe tra lirica e arte: “Ecco la mia mostra Vers la flamme”
Musicista e soprano, poetessa e artista nelle arti plastiche. Difficile “incasellare” l’eclettica Silvia Pepe, 35 anni, alle spalle solidi e multiformi studi al Conservatorio “Verdi” di Milano (e non solo), poi molte altre cose in pochi anni scoperte, fatte e proposte. Per lei può valere la definizione: “artista a tutto tondo”. Già, proprio così: belcanto a parte – che è la sua occupazione principale pur essendo anche compositrice passata dalla scuderia di Sandro Gorli, fondatore del Divertimento Ensemble, e dai prestigiosi corsi di un compositore come Salvatore Sciarrino – sembra che questa giovane protagonista della scena milanese sia sempre alla “ricerca”, sfruttando ogni possibile linguaggio, e genere a lei accessibile, per esprimersi, dire “la sua”; qualcuno dice un “po’ come si faceva nel Rinascimento”, ma a dire al vero, anche oggi.
Ebbene Silvia Pepe, impegnata come sempre su diversi fronti (basti ricordare che nel ruolo di soprano la si potrà vedere all’opera al MaMu di Milano il 19 ottobre alla prese con “Melodie tra vita e morte: Musorgskij, Quadri della Russia Popolare” (info sul sito magazzinomusica.it), in questi giorni si rende visibile per la sua attività artistica. Giovedì 12 ottobre, infatti, a Mariano Comense – provincia di Como – all’Art Exhibition di via Risorgimento 47, viene inaugurata alle ore 18,30 la sua nuova mostra personale titolata “Vers la flamme” che resterà aperta fino al 25 ottobre. Per l’occasione Silvia “regalerà” una performance artistica, un viaggio sonoro e visivo tra follia e speranza.
L’artista, interpellata, spiega: <“Leavings”, questo il titolo della performance. Ha un significato enantiosemico, specchio della performance: da un lato i resti e dall’altra il lasciare andare. Un’improvvisazione a voce sola, di una partitura di spartiti frammentati, a tratti bruciati; le ceneri, la follia>. E ancora: <Da questo substrato emergerà, come un grande ritornello che non avrà mai risposta, l’”Enigme eternelle”, la melodia ebraica di Ravel. A sfondo di questa esibizione, pannelli in tessuto da cui emergerà l’elemento cardine di tutta la mostra, il fuoco fra il rosso e nero ed il cangiante. L’insieme a significare che dalla sottrazione può sempre nascere qualcosa>.