[photopress:tremonti_1.jpg,thumb,pp_image] Questa a Veltroni non si può passare. Che citi i suoi registi de sinistra, che ricicci le strofe delle sue canzoni de Roma. Ma non scomodi Einaudi per aprire la sua inutile intervista comparsa oggi sulla Republica. Non si può prendere Einaudi e usarlo solo per ciò che fa comodo. Si tratta dell’unico vero economista liberale che l’Italia abbia avuto nel dopoguerra. Era un signore che da presidente della Repubblica invitava un amico a colazione, tagliava una mela e ne porgeva la metà che avanzava al suo commensale. E’ un signore che nelle prediche inutili, ci ha regalato la teoria dello Stato minimo. Ci ha spiegato perchè la spesa pubblica sia un cancro. E ha fatto sì che si introducesse nella Costituzione, il vincolo di bilancio dell’articolo 81. Sulle imposte ci ha spiegato che debbono essere al livello mininmo e che lo Stato non si deve impicciare dei fatti nostri. E’ una bandiera dei liberali italiani. Almeno Einaudi, lasciatelo perdere. O almeno “cercate di conoscere prima di deliberare una sua citazione”. E infine cambiate pusher di citazioni.