La Honda si è messa in testa di fare pannelli solari ed ha raggiunto un livello di eccellenza (ha già brevettato un pannello flessibile, non rigido, che si potrà istallare con maggiore facilità). Anche in Giappone l’opinione pubblica non è così entusiasta di avere una centrale nucleare nel suo giardino. insomma ogni tanto anche da queste parti si portano a casa le nostre imbecillità occidentali. Solo l’1 per cento delle abitazioni ha pannelli solari. Quelli della Honda costano 400 dollari l’uno e generano 100-125 watt. Sufficienti per una lampadina, e per di più solo di giorno. Per coprire un tetto e generare potenziali tre chilowatt servono 10mila dollari. E, parola di ing giapponese, gli utenti potrebbero trovare una convenienza economica solo dopo venti anni di uso ininterrotto. La garanzia dei pannelli si ferma a 10. Stiamo parlando dunque di una tecnologia costosissima.
In italia ci sono degli incentivi all’istallazione dei pannelli. Si può dunque dire che la fiscalità generale stia sovvenzionando gli utenti più ambientalisti (sic). Ma siamo sicuri che tutto questo sforzo, anche fiscale, per il solare sia giustificato?