Alle imprese non serve poi molto: sarebbe utile lasciarle in pace.
Ricevo e pubblico da Sabrina. Al cuoco monta una rabbia da impazzire

TARIFFA DI IGIENE AMBIENTALE- UTENZA NON DOMESTICA

Come si sa, i comuni stanno controllando e passando al setaccio tutto ciò che è soggetto a tariffa per fare cassa.
Così alla fine del 2009 ricevo dalla società che gestisce il servizio di elaborazione dati per la formulazione della tariffa di igiene ambientale, la richiesta di presentare entro 30 gg la seguente documentazione:

– planimetria delle superfici occupate in originale con destinazione d’uso dei locali
– indicazione della metratura (mq) degli impianti tecnologici e macchinari fissi (su cui non si applica la tariffa)
– Visura camerale
– Dati catastali

Ho inviato il tutto. Inutile dire quanto tempo abbia impiegato per misurare tutti gli impianti e macchinari fissi, metro alla mano, e fornire elenco dettagliato.
A Febbraio mi telefonano chiedendomi chiarimenti di come sia possibile che un CNC occupi tot mq, il tornio tot mq e così via. Gli faccio lo spiegozzo e pare tutto ok.

All’inizio di Marzo ricevo la valutazione planimetrica da controfirmare con l’avviso che LA PRESENTE VARIAZIONE DI MQ (ovviamente in eccesso) HA VALIDITA’ RETROATTIVA A DECORRERE DAL 01.01.2005. Insomma, mi devo aspettare la mazzata.

Nello stesso momento, però, scopro che è possibile richiedere la riduzione della tariffa se dimostro che i rifiuti speciali vengono smaltiti a spese dell’azienda tramite società addetta esterna, presentando ovviamente copie dei formulari per il ritiro, destinazione del recupero, codici CER vari, quantità smaltite di volta in volta, moduli vari da compilare, etc. etc.
Altro lavorone, ma non demordo. Siccome la variazione di mq è RETROATTIVA, preparo la documentazione dal 01.01.2005.

In più, dato che siamo in cassa integrazione, faccio richiesta di ulteriore riduzione in quanto la ns. produttività è crollata a partire dal 2009 e avendo il 50% del personale in CIG (allego documentazione che lo dimostra), i minori rifiuti prodotti rispecchiano il crollo di produttività. Anzi, siccome sono rognosa, dimostro che il ns. refettorio non è mai stato operativo e funzionale già dal 2005, che non abbiamo mai utilizzato carta “usa e getta” e che i ns. unici rifiuti sono i bicchieri del caffè (ovviamente sempre per quanto riguarda l’officina – uffici esclusi).

Ebbene, la risposta è stata che la variazione di mq ha validità retroattiva a decorrere dal 01.01.2005 ma che le mie richieste di riduzione della tariffa (di cui vengo a conoscenza solo adesso) NO.
Sono passati i termini di presentazione. Perciò ciuccia.
Non hanno alcuna disposizione certa per ridurre la tariffa della parte variabile (officina)dei rifiuti in quanto l’azienda è in CIG. Perciò, ciuccia di nuovo.
Il refettorio c’e’, indipendentemente che venga utilizzato o meno. Però valuteranno. A ri-ciuccia.

Ok. Diciamo che ci ho anche provato per il refettorio e la CIG. Ma il fatto che loro si avvalgano della retroattività, mentre io mi sento dire che non posso presentare la richiesta di riduzione della tariffa in quanto sono passati i termini, mi fa schifo.
Oltre al fatto della carta, tempo buttato, raccomandate varie, in burocrazia.

Cordialmente,
Sabrina