Che brutta Confindustria
[photopress:marce.jpeg,thumb,pp_image]Oggi il capo dello Stato ha utilizzato le sue prerogative costituzionali, per la prima volta, rinviando alle Camere un complicato testo di legge che riforma tra l’altro il lavoro. Tra i tanti articoli oggetto di attenzione presidenziale c’è quello, molto innovativo, che delega ai contratti tra privati la soluzione di molte controversie sul lavoro. Per farla semplice dipendente e datore di lavoro si mettono d’accordo preventivamente (e con il necessario accordo sindacale ex ante) sulle modalità di un eventuale litigio: una maniera come un’altra per bypassare le lentezze del processo civile. Evidentemente la materia, senza prendersi troppo per i fondelli, riguarda anche i licenziamenti individuali, oggi regolatti per le imprese sopra i 15 dipendenti dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.
Ebbene cosa c’entra ConfEmma? C’entra eccome. I signori di viale dell’astronomia sono disgustosamente dorotei, anzi si può dire che più che industriali sembrano politici che pensano al parlamento e ai loro quattro calcoli di carriera politica, più che alle imprese. Nessuna dichiarazione di rilievo, se non un blando comunicato serale del direttore generale e cioè un’impiegato della Emma. Ma come il governo vi mette in mano una delle poche riforme che valgono qualcosa per liberare dalla burocrazia le vostre imprese. su questo fa una battaglia con la Cgil, e voi al primo problemino ve la fatte sotto? é proprio vero quel detto per il quale in azienda restano gli imprenditori, e in Confindustria i figli molli o quelli che vogliono far carriera politica.
Ovviamente tra poche ore o giorni alla prima occasione, gli oracoli confindustriali chiederanno alla politica di non perdere tempo e di avviare le riforme. Bravi.
ps. Ieri i giovani dell’assolombarda, non in grado di trovare un presidente che li soddisfacesse, sono stati commissariati dai senior. Hanno litigato come dei matti: bel modo di tirar su la nuova classe dirigente. E tra poche ore, o giorni alla prima occasione, gli oracoli confindustriali chiederanno alla politica di smetterla con i litigi.