I mercati e i servi
È più servo chi lavora per un padrone o chi è costantemente vittima della propria ossessione, del proprio demone?
Sentite cosa scriveva due giorni fa Federico Rampini sulla pirma pagina della Repubblica.
“scatta il panico italiano e travolge i mercati globali. Ha origine in Italia, colpita da un’ondata di sfiducia che manda i tilt diverse borse, una giornata che contagia prima l’Europa e poi travolge l’America. Milano chiude con il tracollo più grave del mondo (-5,1 per cento), si trascina dietro le altre borse europee con cadute oltre il 3 per cento, fino al botto di wall street”
Ma il corrispondente di De Benedetti da Ny veramente crede che il gran casino americano dipenda dall’Italia. Dopo solo 24 ore viene declassato il loro debito: colpa anche questa del cav? O del favoloso Obama, come ce lo aveva descritto il medesimo Rampini in estasi duante le presidenzali amercane?
É un pezzo favoloso quello del guru sino-amercano. Leggete questo? A due giorni dal declassamento del debito usa riesce a dire (sempre con l’intento di sostenere che le colpe del Cav specrte siano globali): “alcuni buoni dl tesoro a beve scadenza americani passano addirittura a rendimento negativo. È la corsa ad accaparrarsi titoli sicuri che spinge l’interesse sotto zero”. Si come no! Titoli sicurissimi che il giorno dopo si beccano il downgrading. E che da mesi, non da ore, hanno rendimenti reali negativi per il semplice fatto che la fed se li compra a man bassa.