Le corporazioni e Siciliotti
Siciliotti è quel signore biondo, con i capelli quasi più ridicoli di quelli del cuoco, che guida i commercialisti italiani. Perchè ci occupiamo di lui? Semplice, perchè il governo nel decreto sulle semplificazioni ha deciso una cosa molto semplice. Per le società per azioni che hanno il bilancio abbreviato non è più necessario avere un collegio sindacale, è sufficiente un solo sindaco. Uno al posto di tre. Apriti cielo. Siamo in un paese talmente legato agli inutili formalismi che nessuno denuncia la ridicola situazione italiana per la quale i controllati si nominano i controllori. Ci si lamenta percò che vengano ridotti da tre ad uno: solo perchè si perdono occasioni di lavoro per i professioni. Noi che siamo di grana grossa diciamo: bene al sindaco unico. Riduciamo i costi e gli inutili orpelli legislativi-burocratici per le piccole e medie imprese. Non è ciò che sempre chiediamo? O il discorso vale solo per lo Stato, caro Siciliotti? E non per le mille corporazioni con cui le piccole imprese debbono combattere ogni giorno, compresa la sua? Ma Siciliotti che è inflessibile sulle smagliature della burocrazia fiscale è molto indulgente con il suo ordine (di cui per un soffio il cuoco stava per far parte) e sentite che dice: questa norma rischia di mettere in ginocchio l’intero sistema delle imprese. Avete capito bene non dei commercialisti che campano anche di collegi sindacali, pagati dalle aziende. Semplificate, semplificate. Ma non a casa mia. Evviva i commercialisti.