I conti di Cipro e le leggi di Cipolla
Pcapire bene il caos cipriota bisogna rileggersi un grande economista come Carlo Maria Cipolla. E le sue leggi sulla stupidità umana. La prima è fondamentale: sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione. La seconda è esplicativa: la probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa. La probabilità di pizzicare uno stupido tra i Nobel, sostiene l’economista, è pari a quella di ritrovarlo in una cerchia di contadini, o studenti o bidelli. Temiamo che però Cipolla non fosse al corrente che nell’universo mondo ci sono, da un po’ di anni, anche i ministri finanziari dell’Eurozona. Una categoria che, dal comportamento tenuto per salvare Cipro, smentisce le leggi sulla proporzionalità dei cretini: in quel consesso ce ne devono essere in proporzione maggiore che nel resto dell’universo. I signori hanno deciso di salvare il piccolo staterello, che ha un Pil di 17 miliardi di euro, solo se si impegna a confiscare 10mila euro ogni 100mila depositati nelle traballanti banche dell’isola. Insomma un furto (stile Amato, ma dieci volte superiore). Per la prima volta alcuni ministri europei hanno stabilito come uno Stato sovrano debba tassare i propri contribuenti. E per di più, nel farlo, hanno preteso la rapina di Stato. Anzi la rapina europea.
Anche se la manovra dovesse essere mitigata, il guaio è stato fatto. Tassare i depositanti, invece che far perdere i quattrini agli azionisti, apre un varco micidiale. La fiducia nella restituzione del deposito (sacra dai tempi dei romani) viene meno. Con un tratto di penna gli euroburocrati uccidono l’euro, fingendo di salvarlo. Chi si fida di una moneta governata in questo modo? Tanto vale tenersi la propria liretta, se il pericolo è quello dell’intervento alla cipriota. È davvero meglio una moneta tosata per volere di Bruxelles, di una moneta libera e semmai tosata per volere dell’inflazione?
Un governo italiano forte serve eccome. Fate presto, dicevano quando c’era Berlusconi. Altro che conflitto di interessi, legge contro la corruzione, leggi costituzionali e aggiungo restituzione dell’Imu (sì, certo, tutte servono): qui è necessario qualcuno con la mente sana che spieghi a Bruxelles che una moneta, soprattutto giovane come l’euro, si governa con la fiducia. E non con politiche cretine come quelle imposte a Cipro. Ricordando una terza legge di Cipolla: uno stupido fa molto più danno di un bandito.