Solo cinque giorni fa il centro studi dell’Economist (si chiama pomposamente Economist intelligence Unit) scriveva che una vittoria di Donald Trump alle elezioni per la Casa Bianca deve essere inserita fra le dieci peggiori minacce globali e per di più con lo stesso punteggio di pericolosità dell’Isis. Complimenti agli studiosi legati alla prestigiosa testata. Viene in mente una favolosa clip di un film francese del 1992, “La crisi” in cui un clandestino, senza documenti, spiega ad una banda di borghesi benestanti per quale motivo, lui nero, immigrato, senza un franco, si definisse razzista: “io vivo nelle periferie e io so […]