Consiglio la lettura di questo articolo del New York Times:

http://www.nytimes.com/2013/03/19/opinion/falling-out-of-love-with-china.html?_r=1&

Scritto da David Shambaugh, Professore di Relazioni Internazionali alla George Washington University e uno dei massimi esperti di Cina nel mondo accademico americano, analizza la dottrina del “soft power” cinese e i suoi risultati.

Agli occhi del mondo, la Cina rappresenta un nuovo tipo di soggetto politico per ciò che concerne le sue relazioni internazionali. Dopo aver assunto il potere nel 1978, Deng Xiapoing inaugurò una politica estera modesta con l’intenzione di mantenere un basso profilo per concentrarsi sullo sviluppo economico.

Questo approccio funzionò bene. Affamata di risorse naturali per alimentare la propria economia in forte sviluppo, Pechino cominciò ad operare a livello globale, allacciando rapporti economici e diplomatici dall’Africa al Sud America.

Questo approccio ha funzionato e continua oggi a rivelarsi vincente come dimostra un sondaggio della BBC del 2012 che spiega come la Cina goda a livello globale di un apprezzamento maggiore degli Stati Uniti.

Ma tutto ciò sarà destinato a durare? Segnali inequivocabili dimostrano come la spinta propulsiva di Pechino alla ricerca di materie prime e di opportunità economiche e strategiche sia vista con crescente sospetto, anche dagli attori storicamente più ottimisti.

David Shambaugh propone un’analisi interessante in questo senso.