D & G – Che fai, te li perdi?
Venerdì 19 luglio 2013 – Santa Giusta – Cosenza
Mia Nonna diceva “…E hai fatto la frittata!” e noi ci rendevamo conto di averla fatta grossa. Con la coda in mezzo alle gambe, le chiedevamo scusa. E tutto tornava a funzionare. Una sola cosa, in più: il suo volto gongolante. Aspettiamo di vedere i volti gongolanti di Stefano Gabbana e Domenico Dolce, quando Luigi D’Alfonso, l’assessore al Commercio del Comune di Milano che li ha oranghizzati, presenterà le proprie scuse. Dolce & Gabbana calano il sipario per tre giorni e chiudono le attività di Milano. Si spengono i riflettori sulle loro creazioni amate in tutto il mondo, tranne che nelle stanze dell’Assessorato al Commercio del Comune di Milano. La Città che li ha resi D&G e che, assieme agli altri Grandi Stilisti, hanno accompagnato nel Mondo, adesso, impedisce loro di utilizzare spazi pubblici, perché sono dei delinquentissimi da additare al pubblico ludibrio. Dov’era l’assessore, quando Domenico e Stefano percorrevano via della Gavetta? Quando rischiavano i primi risparmi? Quando assumevano coraggiosamente i primi collaboratori? E gli altri? E gli altri ancora? Quando ci facevano sognare con le Limousinate di ricchi e famosi clienti miliardari (in dollari ed euro?)? Era, per caso, già fuori dal Palazzo di Giustizia ad aspettare la sentenza di primo grado? Si appuntava sul calepino “l’epiteto” da sfoggiare alla prima sortita d’estate 2013? Evasori fiscali è un parolone. Io dico, aspettiamo. E, comunque, aspettando, facciamoci i cazzi nostri. I debiti della gente mi riguardano poco: io devo dare 20 euro a Rocco del tabacchino, che mi ha fatto la ricarica la settimana scorsa. E devo pagare l’ultima tranche di amplificazione dello spettacolo della scorsa estate, visto che chi avrebbe dovuto pagare non lo ha fatto. Temo di non essere a posto con tutti i pagamenti, come due terzi degli italiani. Il lavoro scarseggia e le tariffe aumentano. Che faccio, posso venire a Milano? Posso entrare in Galleria? Mi devo cingere una caviglia con dei campanelli e la vita con una cintura di chiodi? Che brutta abitudine che stiamo acquisendo, noi italiani: parlare a sproposito. Accusare, prima di verificare. Diffamare per dispetto. Attaccare per paura di essere attaccati. Pessima consigliera, la fretta. Lo dicevano i nostri Vecchi. E non sbagliavano. Dolce e Gabbana lo sanno. Abbassano le saracinesche e avvertono elegantemente. “Vi mancheremo”. Lo sanno, sì, che mancheranno. Che nessuno può sostituire L’Altro. Tranne che in politica.
… Fra me e me…