Lunedì 22 luglio 2013 – Santa Maria Maddalena – Taurianova

 

I senegalesi a Sanremo manifestano contro la polizia. Un loro connazionale è morto annegato mentre, sembra, scappava ad un controllo. Perché scappava? Appena ce lo diranno, potremo protestare anche noi. E decideremo contro chi. Intanto, giusto per non restare fermo, io comincio a dire la mia. A parte una incarnata antipatia nei confronti di quei popoli che maltrattano, per indole, donne, bambini, disabili, anziani, animali e ambiente (non leggete, per favore, cinesi & Co, perché la cosa mi trasformerebbe subito in razzista), io sono per la libertà di tutti di muoversi per il Pianeta alla ricerca del meglio. Noi italiani siamo andati in giro a far fortuna e l’abbiamo fatta. Per noi e per le Terre che ci hanno accolti. Anche noi, certo, abbiamo portato in tasca anche delinquenza e malaffare. Anche. Ma ci siamo, soprattutto,  adeguati alle leggi dei  Paesi che ci hanno detto “potete venire, qui c’è lavoro”. Qui, invece, il lavoro non c’è. E le regole sono diventate  ferree. Qualche tempo fa, mi è capitato di spiare un controllo ad un contadino che vendeva i propri prodotti senza permessi. Multa e sequestro della merce. Genuina, peraltro. Il 16 luglio, in occasione della festa per la Madonna del Carmine, lungo le strade del paese, decine di stranieri coi lenzuoli stesi sui marciapiedi o in strada, vendevano giocattoli madeinchina, senza marchio CEE, (ho verificato), pappagallini stipati in una gabbietta senza possibilità di movimento, pesciolini rossi tenuti in una vaschetta blu da bucato, borse fintovuitton, fintogucci, fintochanel,fintofinto. Nessuna multa. Nessun sequestro. Per evitare. Probabilmente. Ora, ho amici meravigliosi in tutti i Paesi del mondo. Di tutte le religioni. Tutte le Culture. Tutte le necessità affettive. E tutte le Leggi. Appunto. Ma la cosa che non sopporto è la demagogica spinta politica a sorpassare a destra la nostra Legge. Quando si tratta di immigrati variamente colorati, tutti a giustificare tutto. Anche il malaffare. Eh, no! Se scappi dal controllo delle Forze dell’Ordine e finisci in acqua, mi dispiace se muori. Ma non posso condannare la mia Polizia, che mi tutela. E che ha cercato di salvarti la vita, tuffandosi dietro a te. Il ragazzo senegalese di Sanremo aveva 25 anni e viveva in Italia, vendendo oggetti contraffatti. Perché il lavoro non c’è. Non ce n’è abbastanza per noi italiani. Figuriamoci per i nostri ospiti. Dio solo sa quanto mi piacerebbe che ce ne fosse per tutti! Ma i miracoli non esistono. Non più. O, almeno, non per ora. Dunque, organizziamoci. Informiamo i poveri come noi che lavoro qui non ce n’è. Emigriamo nei loro Paesi e cominciamo a vendere ndujia per strada. O ghirlande altoatesine. Tome piemontesi e lampascioni baresi. Fintiamo anche noi i parei fiorati, i cocchi da bere, gli oli al chiodo di garofano per i massaggi. Facciamoci vedere poveri fra i poveri. Lo capiranno, così,  che qui si sta male? Ah, non dimentichiamo di fotocopiare le cartelle di Equitalia dell’ultimo anno, le multe non pagate, i fermi amministrativi alle automobili, le condanne per evasione. E facciamoci chiedere qualcosa sulla democrazia. Risponderemo dei processi insabbiati, dei delitti accantonati, delle persecuzioni mediatiche, delle lobby. Alle domande sulla religione, facciamo i nomi eccellenti già in galera e confessiamo quanto paghiamo per ottenere la celebrazione di una messa in suffragio. Sulla sanità, diciamolo quanto aspettiamo per un’operazione, un controllo, un test clinico. Secondo me, ci arriveranno aiuti internazionali da Africa, Medio Oriente, Sud America, Asia.

… Fra me e me..

Tag: , , , , ,