Rifiuti tossici. Le mafie cretine ammazzano i propri figli
Giovedì 7 novembre 2013 – Sant’Ernesto – Roma
Acerra, Arienzo, Aversa, Bacoli, Brusciano, Caivano, Camposano, Cancello ed Arnone, Capodrise, Capua, Carinaro, Carinola, Casagiove, Casal di Principe, Casaluce, Casamarciano, Casapesenna, Casapulla, Caserta, Castelvolturno, Castello di Cisterna, Cellole, Cervino, Cesa, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Curti, Falciano del Massico, Francolise, Frignano, Giugliano in Campania, Grazzanise, Gricignano di Aversa, Lusciano, Macerata Campania, Maddaloni, Marcianise, Mariglianella, Marigliano, Melito di Napoli, Mondragone, Monte di Procida, Nola, Orta di Atella, Parete, Pomigliano d’Arco, Portico di Caserta, Pozzuoli, Qualiano, Quarto, Recale, Roccarainola, San Cipriano d’Aversa, San Felice a Cancello, San Marcellino, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, San Paolo Bel Sito, San Prisco, San Tammaro, San Vitaliano, Santa Maria a Vico, Santa Maria Capua Vetere, Santa Maria la Fossa, Sant’Arpino, Saviano, Scisciano, Sessa Aurunca, Succivo, Teverola, Trentola- Ducenta, Tufino, Villa di Briano, Villa Literno, Villaricca e Visciano.
Prima di qualsiasi altra considerazione, chiederei un silenzio in memoria di Tutti i Morti e a solidarietà di Tutti i Malati, vittime dell’avidità e della stupidità dei camorristi, che hanno avvelenato una delle terre più belle e fertili d’Italia.
Ed ora, parliamone.
Sono anni che, viaggiando in auto da Roma verso la mia Calabria, attraverso buona parte della zona interessata alle cronache di questi giorni. La terra del fumo, l’avevo battezzata. La terra dei fuochi, la chiamano oggi i media. Dà l’idea. Il grande pentito di camorra, Carmine Schiavone lo aveva detto vent’anni fa alla commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti “Fra vent’anni moriranno tutti”. La sua denuncia è stata desecretata solo oggi. In questi anni ne sono morte decine di migliaia di vittime innocenti e altrettante si preparano a soffrire. Chi mi spiega la latitanza delle istituzioni in quelle zone? Nessuno può nascondersi dietro un Non sapevo!, perché la puzza dei rifiuti bruciati da quelle parti è costante. h24. Eppure, il genocidio è continuato e continua ancora. Chi lo vuole? Chi lo consente? Perché?
I rifiuti tossici arrivano da molti Paesi stranieri. Anche i più fichi. Quelli che ci presentano le foto delle loro città strapulite e tenute wow! Mortacci loro! Certo che i prati delle loro campagne sono verdi come fossero passate col pastello. Certo che il bianco dei grembiuli dei loro costumi tipici sembra venga da Marte. Certo che i loro cieli sono di un azzurro quasi finto. La loro merda tossica la contrabbandano con le mafie cretine. Se ne liberano e se ne fottono. Lo hanno sempre fatto. Dai tempi in cui colonizzavano popoli in giro per il mondo, fottendosene, in madrepatria, degli eccidi e delle nefandezze perpetrati dai propri soldati nei Paesi occupati. Ecco, noi ci schiavizzano non con i carri armati, ma con i tir pieni delle loro schifezze. E fanno pure gli splendidi!
Ma la pena più grande me la fanno quei malviventi che avvelenano la nostra terra e non pensano che ci stanno ammazzando tutti e che anche loro moriranno di questo schifo.
La Campania brucia e palesa. Ma ben altre regioni sono interessate all’abominevole fenomeno. La mia Calabria, ad esempio. Il mio Aspromonte. Le sue grotte sono strapiene di fusti tossici. Da decenni. Le nostre acque sono veleno. La terra è veleno. Mio padre e migliaia di brave persone sono morti di questo veleno. Sicuramente altri e altri lo faranno.
Due uomini di ndrangheta sono stati intercettati mentre denunciavano altri ndranghetisti che hanno seguito le orme dei camorristi sull’affare rifiuti tossici.
L’uno diceva all’altro che la Piana di Gioia Tauro nasconde sotto ogni albero d’olivo un fusto mortale. E che la grotte dell’Aspromonte sono sature di merda chimica e nucleare. Amen. Tutti tacciono, Politici e Magistrati compresi. E la Gente muore.
Sono addolorato fin dentro l’anima. Per Tutti Coloro che non ce l’hanno fatta e per Chi sta percorrendo il Miglio Verde. Mi fermo qui…
… fra me e me. Col cuore di sughero.
Vedi anche: ‘Ndrangheta, i boss intercettati mentre parlano dei rifiuti tossici sotterrati in Aspromonte