Domenica 15 giugno 2014 – Ss. Trinità – Taurianova, a casa di Mamma

E bravo Sarkozy!

Non solo ridacchiavi con la Kulona alle spalle dell’Italia, ma sei riuscito a trasformare il bacino del Mediterraneo in una morgue. E il Canale di Sicilia in un cimitero di morti senza nome. Hai dimostrato quanto poco cervello contenesse quella zucchina vuota che separa le tue orecchie. Eh già, ex presidente, ex marito, ex stratega Sarkozy: hai pensato di fortificarti e assicurarti un altro mandato bombardando la Libia, fino ad ucciderne il Capo storico. E, invece, no. Sei rimasto al palo, e, forse, nemmeno in buona compagnia. Che ci sia o meno Carlà al tuo fianco. Hai creato una guerra per interesse personale e non solo, ma l’unico risultato ottenuto è aver imbottito e imbottire ancora  l’Italia di clandestini di ogni etnia afroasiatica. Senegalesi, Maliani, Guineani, Nigeriani, Siriani, Irakeni… Decine di migliaia di sfortunati misti a terroristi e delinquenti d’ogni specie sbarcano sulle nostre coste o muoiono nel nostro mare, offesi e maltrattati da scafisti d’ogni mafia.

I luoghi dell’imbarco? Tutti libici!

Motonavi, piroscafi, zattere, gommonacci, pescherecci: manca solo il mantello di san Francesco da Paola e i natanti ci sono tutti. In queste ultime settimane, poi, quel tratto di mare è più trafficato dell’autostrada dei Fiori nei finesettimana d’agosto.

Gheddafi era, sì, un tiranno. Spocchioso, arrogante, spaccone e violento. I suoi compatrioti lo amavano e lo odiavano. Probabilmente, lo temevano. Gli italiani, e, fra loro, gli ebrei italiani emigrati in Libia, lo raccontano con molto dolore. Li ha derubati, perseguitati, imprigionati, cacciati. Li ha scippati di ciò che avevano messo da parte, ha distrutto o confiscato quello che avevano costruito. Li ha umiliati ed offesi. E mai risarciti.

Però…

Si stava meglio quando si stava peggio.

Con l’Italia e con Berlusconi aveva sottoscritto un trattato. Una sorta di impegno a bloccare l’immigrazione clandestina. E non una, NON UNA persona ha preso il largo dalla Libia. Nemmeno con la ciambella di salvataggio. Certo, aveva chiesto cose in cambio. E’ legge di mercato. Ma con noi era riuscito a diventare anche accettabile.

Il nanetto francese, però voleva regalare al suo popolo qualche pozzo di petrolio, per cui, d’accordo con la birraia germanocentrica e qualche altro sconsiderato antitaliano, ha armato i missili e li ha spediti a Tripoli.

Come sia finita, lo sappiamo.

Dello scempio del cadavere di Gheddafi ne siamo diventati testimoni tutti a causa delle condivisioni di Feisbuc.

E dello strazio di questo coro di pianti sulle rive, anche.

Piange l’Africa e l’Italia. Per il dolore di tante morti. Per questa ottusa chiusura, per giunta, dei Paesi europei, che non accettano di ospitare i “pellegrini del mare”.

Piange la gente di mare che non pesca più, non vive più, non vede tutela.

Gheddafi, il dittatore in tunica tradizionale, oltre che assicurarci petrolio e gas, ci aveva evitato migliaia di sbarchi.

Chi comanda oggi in Libia (a proposito, chi comanda?) sembra, invece, che ci lucri sopra. Non ci sono altre spiegazioni, mi sembra.

Se potessi chiedere il miracolo della resurrezione (penso a mio Padre) lo chiederei anche per il Colonnello. Poi, gli regalerei uno spicchio di vanità. In cambio gli chiederei di filtrare l’acqua del Mediteraneo alla ricerca di quelle intere famiglie andate in pasto alle sarde. E, infine, mi farei regalare, ancora una volta, un trattato sui clandestini. Li farei bloccare a Tripoli, mostrerei loro dei documentari sulle condizioni di vita in Italia. Farei vedere che qui le cose non stanno proprio al top. Che la gente fa la spesa alle 14 dentro ai cassonetti del mercato. Che ci si impicca per  colpa dello strozzinaggio bancario. Che la sordità politica dell’europa ci sta trascinando verso un incarognimento morale che poco ha a che fare col nostro animo gioioso.

Aiuterei quei popoli a tornare a casa e a combattere per la Libertà.

Fra me e me. In una Terra di nani.

 

 

Tag: , , , , ,