Napoli protesta, ma la camorra regna.
Venerdì 12 settembre 2014 – Santo Nome di Maria – a casa, onesta, a Taurianova
Ma chi è questo signore, giornalista de Il Fatto Quotidiano, che blatera ancora di Sud abbandonato e colpe dello Stato, nella trasmissione televisiva Matrix di Canale Cinque? Non passa un sottopancia per poterlo identificare. Peccato.
Beh, avvisatelo che sul Sud sta dicendo delle emerite stronzate.
E. come lui, tutti questi buonisti del cavolo che tirano fuori le solite offensive banalità sulla mancanza di scuole e di occasioni per i giovani del meridione. Le scuole qui al Sud esistono e chi vuole ci va. E, nonostante ci vadano e si diplomino e si laureino, molti giovani scelgono la malavita e il malaffare. Perché è più comodo e più redditizio. E fa macho!
Queste considerazioni del piffero sullo Stato assente a proposito di tre giovanotti, più o meno in colpa con la Giustizia, mi fanno ridere e incazzare allo stesso tempo. Come mi fanno imbufalire le immagini di proteste e rivolte di quartiere contro le Forze dell’Ordine. Cosa si vorrebbe dimostrare? Io, che conosco certi segnali, direi che si vuole dimostrare solo che le camorre controllano le genti! Bel paio di maroni!
Questa indecenza, però, voglio sottolinearlo, non appartiene al popolo del Sud, ma a quei delinquenti in malafede che tentano di disegnarlo come tutto uguale e tutto sottomesso.
E anche questo che non è vero! Noi, per esempio, abbiamo scelto di non appartenere alle mafie! A nessuna mafia.
Mentre le dichiarazioni e gli accoramenti di certi finti avvocati difensori, come il giornalista suddetto, non fanno altro che impastarci tutti insieme e farci diventare melma chiamata nutella.
E no, cazzo! Diciamola, la verità. Tre sul motorino, è illegale. Motorino senza assicurazione, è illegale. Farsi inseguire dalle Forze dell’Ordine, è illegale. Non fermarsi ad un controllo, è illegale. Dare fuoco alle macchine della Polizia, è illegale.
E questo lo sappiamo bene anche noi del Sud. Noi che non lo siamo, mafiosi, camorristi, ndranghetisti, coronisti.
Come sappiamo che, se si navigano certi mari, certi mali pesci si pescano…
Il giornalista intossicato e sarcastico (finalmente il sottopancia: si chiama Fierro) dovrebbe saperlo anche lui (e sono sicuro che lo sa, ma fa il suo mestiere di cronista presunto amico del popolo) e, soprattutto, dovrebbe stigmatizzarlo. Non lo fa. Perché dovrebbe ammettere che da queste parti incensurati e malandrini spesso si intrecciano a formare organismi dubbi e di dubbio comportamento. E che, dunque, le Forze dell’Ordine hanno ragione. Ma questo sarebbe “di Destra”…
La vera verità? Fin quando ci saranno dei difensori in malafede, le mafie resteranno grasse e gli ignoranti continueranno ad ingrassare le mafie.
Una soluzione? Pugno di ferro. Galera dura e lavori forzati. Pene sicure. Meno ipocrisia e più verità. Ché la misura, secondo noi che al Sud ci viviamo e ci lavoriamo, è colma. Eccome, se è colma!
Fra me e me, con Carabinieri e Polizia, contro ogni mafia e suo stupido sostenitore.