Domenica 14 settembre 2014 – Esaltazione Santa Croce – a casa, a Taurianova

(Paolo Veronese, La battaglia di Lepanto)

 

Minacciano da lontano? Alzano i toni e cercano di fare la voce grossa? L’Occidente risponda aprendo le porte. Degli arsenali.

Senza indugio e senza ipocriti tentennamenti religiosi. Qui, a porgere l’evangelica altra guancia, ci rimetteremmo interamente il capo. Mi indigno nel leggere note di politici e “pensatori” all’acqua di rose che, ancora, si arrampicano su pareti di specchio unto di grasso per cercare una possibilità di dialogo con le frange estreme dell’Islam. Non è più tempo di accoglienza. Ma di controlli, rigidissimi. Di barconi rimandati indietro. Di aerei militari che recuperino sbarcati e li riportino di filato nei loro Paesi. Perché ci stanno dicendo nella loro lingua e in tutte le lingue del mondo che la riconoscenza è una virtù che non conoscono.

Li abbiamo accolti (Ah! Se solo avessimo preso le parole della mistica Oriana Fallaci!), vestiti, nutriti. Abbiamo dato lavoro (e non mi si dica che abbiano avuto ciò che gli italiani disdegnavano, perché non è vero!), casa, istruzione garantita (e fin troppo accondiscendente), assistenza sanitaria.

Abbiamo anche rinunciato a parte della nostra tradizione e messo in discussione il nostro D*O, per accogliere il loro sempre più esigente.

Abbiamo alzato minareti, permesso chilometri di tappeti sulle nostre strade. Incoraggiato i matrimoni misti e la comunione della tavola. Quasi, ci siamo vergognati del nostro Crocifisso e del Presepe, simbolo di Pace e Fratellanza.

Risultato?

I folli tra loro minacciano e chi abita in casa nostra continua a tacere.

Allora, sorge il dubbio. Quale testa italiana, europea, dovrà cadere per prima? La mia? Quella di mio fratello? O quella, più appetibile, del papa di Roma? O quella di qualche ragazzino all’uscita della scuola?

Quale metropolitana, mercato, piazza, stadio, centro commerciale, scuola, chiesa, salterà in aria per aprire la loro guerra santa?

Quale terrorista si stringerà la cintura intorno alla vita e si farà esplodere in nome di un dio che, probabilmente, bestemmia ogni giorno?

No! Basta così, Fratelli e Amici, Connazionali ed Europei! Ne abbiamo piene le palle di questo orrendo stillicidio.

Qui si lavora a fatica, si vive a fatica, si spera a fatica. Non abbiamo tempo per avere anche paura.

Controlli rigidissimi per tutti gli stranieri sul Suolo Italiano. Al sospetto, via! A casa!

Pausa di riflessione di cento anni. Poi, ci rivediamo. Eventualmente.

Restino con noi solo coloro che hanno imparato ad amarci e a farsi amare. Coloro che vivono nell’amore e non conoscono odio.

Sono pochi? Meglio!

Ma, così, dico così arroganti, non li vogliamo. Mai più!

Viva Atene. Viva Roma. Viva la Bastiglia! Viva la Legge, la Cultura, l’Arte, la Scienza, la Filosofia di questo nostro meraviglioso e potente Occidente.

Fra me e me. Pensando a Lepanto…

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