Promosso il prete condannato dal Tribunale
Mercoledì 1 ottobre 2014 – Senza santi in Paradiso – Redazione SUD
Ho riflettuto molto prima di decidermi a scrivere di una tristissima vicenda. Ma, alla fine, più che il buonsenso poté la mia indole anarchica e senza padroni. Avrei voluto, detto francamente, evitare di intervenire in una storia già di suo infelice. E avrei anche voluto evitare di prendere una posizione che potrebbe essere fraintesa dai molti. Ma, poi, penso che non sarà così. E se sarò frainteso, chi se ne frega.
Non devo nulla a persona e nessuno deve nulla a me.
Accadde anni fa che nella frazione San Martino del Comune di Taurianova venisse perpetrato uno dei peggiori reati contro la persona. Un gruppo consistente di adulti abusarono, per anni, di una adolescente proveniente da una famiglia difficile. Sembra che la ragazzina, probabilmente in un momento di scoramento, si sia rivolta al parroco per riceverne aiuto. Per tutta risposta, il parroco le disse di non divulgare la notizia. Di fatto, la lasciò nelle mani dei suoi aguzzini. Don Scordo è stato condannato nel 2012 per falsa testimonianza, assieme alla monaca Rizzo, tarantina, dal gup del Tribunale di Palmi, Paolo Ramondino. Secondo l’accusa, durante il dibattimento presso il Tribunale di Palmi, sia il sacerdote che la suora avrebbero taciuto ciò di cui erano a conoscenza e sul quale erano stati interrogati come testimoni durante il processo, dichiarando il falso.
Dopo poco, il prete venne trasferito, sempre parroco, a Polistena e, nelle ultime settimane, sempre parroco addirittura al Duomo di Gioia Tauro.
Il popolo della Piana è in rivolta: chi difende (e come?) il prete, e chi difende il coraggio di quella ragazzina.
Ora, la stima e l’affetto che mi lega al Vescovo Milito della diocesi di Oppido-Palmi, mi imporrebbe quantomeno un silenzio temporaneo, in attesa di future decisioni. Ma il vescovo mi conosce e sa che mai verrei meno al mio desiderio di giustizia e di confronto.
Vescovo, detto fra noi, ci ripensi. Forse, questa volta, ha sbagliato. Magari quel prete è una persona che vale, ma quella volta sbagliò anche lui. E non vale nascondere gli errori. La nostra religione ci impone di confessarli, capirli e superarli. Se vale per tutti i battezzati, DEVE valere anche per i preti, i vescovi, i cardinali e i papi.
Questa Sua decisone sta scandalizzando parte del popolo di D*o. Forse, sarebbe meglio analizzarla. Lo dice Gesù di Nazareth a proposito dei bambini, che non vanno mai scandalizzati. Ecco, noi siamo come quei bambini. Abbiamo bisogno di preti sine macula.
E, a tal proposito, Vescovo, dia ancora un giro di vite a chi, tra i sacerdoti, ha più bisogno di famiglia e beni materiali che d’Altare. Per noi, arrivare all’Altare contriti, per ricevere l’Eucarestia da mani che, purtroppo, sappiamo e sentiamo fin troppo improfumate ed ingioiellate, è un vero disagio.
E parlo solo di profumi e gioielli… Ma dovrei aggiungere ben altro dippiù…
Fra me e il mio stimato vescovo. Quasi in confessione…