Martedì 21 ottobre 2014 – Senza Santi in Paradiso – Redazione SUD, Area industriale porto di Gioia Tauro

E trascrizioni sì, e trascrizioni no; e adozioni sì, e adozioni no; e unioni civili, incivili, morali, immorali… E comunione sì, e comunione no… BASTA!!!

Ne abbiamo pieni i maroni di questa Frociata del terzo millennio. Siamo – e, questa volta, mi ci metto pure io – costantemente in Prima Pagina a difendere spesso l’indifendibile.

E’ chiaro che, poi, anche gli etero più disponibili e pazienti si scoccino e ci diventino nemici. Mi sto frantumando le balle io, figuriamoci gli italiani che certe tematiche dovrebbero accettarle per empatia.

E’ un continuo: televisione, radio, giornali, angelus, social network, chiacchiere per strada… Mai stati sulla bocca di tutti, noi ricchioni, come in questo periodo.

Ora sarebbe venuto, secondo me, il tempo dei silenzi. E delle decisioni. Quelle vere, magari. E non le promesse elettorali di politici furbacchioni o le minaccette dei Frocellini da gaypride.

Né sono più credibili i compromessi farisei di vamp da prima serata televisiva. Autoreferenzianti e sgraditi al buonsenso. E al buongusto.

Stiamo colmando la misura, ecco! E gli italiani non lo perdonano. E fanno bene.

Il lavoro è sparito anche dai racconti a tavola, gli immigrati li trovi nella zuccheriera di casa, le malattie debellate in tutto l’Occidente da cent’anni tornano parlando lingue estere, le case degli italiani – costruite a cazzo di cane per decenni – crollano sotto l’impeto dei fiumi senza letto, i governi non eletti promettono l’impromettibile, e noi froci ululiamo da ogni pulpito.

Sì! I diritti sono sacrosanti! Ma, così sbandierati stanno rompendo le scatole a chiunque.

E… Tanto per dirla… Non sarà troppo “anomala” questa sterzata sinodale? Di colpo, tièh!, anche la Chiesa sbroccola i diversi fra i diversi e il loro diritto a comunicarsi. Quando si dice le lobbies…

Io mi comunico da sempre e non ho mai confessato come peccato la mia omosessualità: sfido qualsiasi prete a rifiutarmi il Corpo di Cristo. In nome di cosa potrebbe farlo? Della Chiesa cattolica che santifica e beatifica froci ad ogni messa cantata?

Ma la cosa che mi spacca gli intestini è che, poi, quando li intervisti, i ghei, sono sempre di spalle oppure preferiscono non parlare di sé perché la famiglia non sa, o perché non vogliono esporsi, e negano anche la loro vera natura. E quella degli amici, che ricondurrebbe alla loro. Una sorta di menzogna lunga quanto un corteo da gaypride ben riuscito.

(Oscar Wilde e Lord Alfred Douglas “Bosie”)

 

 

 

 

 

 

Dunque, tutti a casa. A lavorare seriamente. Ché di carnevalate ne abbiamo patite già abbastanza.

Ah, inimitabile Wilde!!!

Fra me e me. Omosessuale non petulante!

 

 

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