Lunedì 24 novembre 2014 – Cristo Re – Redazione SUD, Area industriale Porto Gioia Tauro

E’ finita. Per i prossimi cinque anni la Calabria (non) ha scelto. A (non) amministrare non sarà il Centro Destra di Wanda Ferro.

I pochi votanti hanno deciso per tutti. Hanno “abbracciato la croce” (si fa per dire) che il 56% dei corregionali ha posto loro sul groppone e hanno demandato agli avversari del CentroDestra di Wanda Ferro di occuparsi dell’amministrazione della Cosa Nostra.

Di noi calabresi, dico.

E quella corposa treccia di avversari del CentroDestra di Wanda Ferro, fatta di fili multicolore totalmente spaiati fra loro, oggi brinda a novello 2014. Accompagnato da ndujia e peperoncino, cipolla e sardella, cuddhuri e viscott’i ‘ranu.

Quello che i Titolisti si aspettavano e in cui speravano, probabilmente, per non dover sudare a cercare fra le proposte serie di eventuali eletti d’altra pasta.

Ahhh! Quant’è contenta l’Akalahabryhijiah, ora! Questo ritorno al saracenismo è una sorta di toccasana. Magari una porta aperta al nuovo che avanza in terra di Siria e Iraq.

Altri sogni. Altre speranze sono state sepolte dalla pigrizia e dal menefottismo incarnato in un popolo appassito e rincitrullito da pomeriggi televisionari e serate annoiate di pizzeria e app da cellulare al tavolino di pub.

Magari le nostre donne vestiranno di nero e torneranno a sedere sul “pizzòlo” davanti alla porta di casa. I ragazzini torneranno a giocare con il “piròci” o palorgio, che dir si voglia. I nostri anziani, barritta in testa e ddubbotti in spalla, si faranno fotografare da cronisti in visita nella “terra di ieri”, come comparse da film sul brigante Musolino.

Uno sciaguratamente “sano” ritorno al passato. Alle radici tanto faticosamente dimenticate. Senza tanti grilli moderni per la testa.

Anche il ciao sparirà. Per lasciare spazio al più tradizionale “Bongiornu, Vossignurìa, Signuri e Cavaleri”, che rende sempre meglio…

Dallo Stretto arriverà in ossequio il cinematografico “baciamo le mani a Vossìa”, da Roma la benedizione della Curiazza grassa, da Nova Iorch i pìcciuli.

Viva la Calabria che (non) ha votato.

Viva la Calabria con le case di cemento e mattoni. A vista.

Fra me e me. Che ancora ci credo.

 

 

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