Gesù Cristo non piace ai cretini
Giovedì 5 marzo 2015 – Compleanno Marco – Redazione SUD, canale 656 dt – Area industriale Porto di Gioia Tauro
Scelgo volutamente di scrivere nel giorno del compleanno di mio nipote Marco (oggi festeggiamo i suoi 25 anni), perché ricordo ancora la gioia e l’entusiasmo dell’intera Famiglia quel 5 marzo 1990. Per noi, era Natale. Ogni volta che si è verificata una nascita nella nostra Famiglia è stato Natale. E Natale sarà ancora per ogni nascita futura.
Come per tutte le Famiglie cristiane, in tutte le parti del mondo.
Perché quel giorno simbolico, quel 25 dicembre di 2015 anni fa, è entrato nel nostro DNA. Lo abbiamo assimilato tanto che è carne e spirito di ognuno di noi. Così come ce lo ha chiesto e ce lo chiede quotidianamente con l’Eucarestia, siamo tutti Gesù Cristo. Ci cibiamo di Lui e ne diventiamo parte e tutto.
Ah, il mistero della fiducia senza voler oltrepassare il limite umano! Eppure, con la Sua vita, il Suo passaggio fra noi, il Nazareno ha voluto insegnarci qualcosa di importante. La necessità di sentirsi scientemente parte del creato e del Creatore. La necessità di avere dei dubbi, per conquistare le certezze. La necessità di chiedere per ricevere. Di confrontarsi per imparare. Ci ha insegnato il rispetto delle regole e delle leggi. Ci ha accompagnato per mano verso la democrazia, la solidarietà, la fratellanza. Donandosi, ci ha costretti a saper ricevere. Accogliendoci, ci ha spinti a saperci donare.
Potrei scrivere per ore, giorni, anni, di Cristo: non sarebbe mai abbastanza.
Il Figlio dell’Immacolata segna il tempo, vince sulle divisioni, unisce l’Umanità. Eppure, cosa ha fatto di così eclatante? Ha, forse, capitanato eserciti in armi? Ha conquistato popoli mozzando le teste? Ha imposto il terrore nel nome di un qualsiasi dio?
Nulla di tutto questo: ha semplicemente vissuto. Da uomo. E si è presentato al giudizio malevolo della folla e alla morte vestito solo di Se stesso.
Questo fa paura ai cretini di ogni secolo. La Sua normalità. Il coraggio divino. La potenza dell’Amore.
Oggi, si discute scioccamente se tenere o distruggere i crocifissi nelle scuole e nei luoghi pubblici, se celebrare o meno le messe di ringraziamento fra gli studenti, se consegnare o meno alle nuove generazioni l’arma potente della Fede.
Ne parlano i cretini. Gli altri pregano. Preghiamo.
Fra me e me. Fedele