Social network, fuga da se stessi
Domenica 6 dicembre 2015 – San Nicola – a casa, nella vita reale. Taurianova, RC.
Sì, grazie, una vita ce l’ho! Vera. Accesa alla nascita. Che marcia a passo svelto verso una inesorabile fine. Consapevole. Non saggia. Fatta di materia e sentimento. Che si può toccare. Non virtuale.
Ho una Madre, il ricordo vivo di un Padre, due Sorelle, Nipoti e Cognati. Amici.
Un Amore.
Abito con mia Madre e con due Cani e un Gatto. Sono sereno. Spesso, felice.
Dirigo una televisione, SUD, molto amata e stimata. La novità vera nel panorama televisivo dalla Campania in giù. Coraggiosa, combattiva, tenace, snella, svelta, fresca e spavalda come una lolita. Le somiglio. Mi somiglia.
Scrivo. Parole di carta e di luce. Senza catene alla penna. Senza padroni. Senza signorsì, inginocchiatoi, doveri.
Non conto denari. Non mi piacciono. Non mi interessano. Non mi affascinano, né ammaliano. Uso i miei, sì. Con parsimonia e rispetto.
Non saprei vivere altra esistenza che la mia. Fatta di ieri nella mente e di oggi nelle viscere. Con i domani che non mi spaventano, non mi condizionano. Sarà pace, se pace sarà. O guerra, se guerra verrà.
Indosso l’abito cucito dai giorni, con l’ago delle pene e il filo delle gioie. Sono fatto di carne. E merda.
Se son certezze, son certo. Ma mi piace, il friggere del dubbio. E, dunque, sciolgo la carne sulla brace dell’incertezza e lavo la merda al fiume dell’umana ignoranza. Mi annullo nel ghigno dell’ironia. E continuo il cammino. Solitario, e non isolato.
Mi esprimo, mi espongo, mi confronto e mi scontro. Con altri uomini di carne e sentimento. Non amo la coerenza e fuggo la costanza. Sono vivo e morto e non ho paura.
Ma non svendo la divina condizione al mercato dell’odio virtuale. Del veleno inimicale da social network.
Non concedo attenzione, confidenza, pietà alle ombre nate fra i circuiti elettronici di un misero elaboratore. Ne constato la finta presenza, e la cancello dalla memoria. Non ne resta traccia.
La vita suppletiva è fuga mortifera dalle proprie fortune. Dal Dio che è sentiero e Luce. Dal progetto della Natura. E’ finzione di esistenza. Negazione di sé. Menzogna inutile.
Da strumento ad arma: il cammino demoniaco di una piazza nata per onorare l’Amicizia, finita a celebrare il male, la cattiveria, la maldicenza.
Fra me e me. Ospite del social, non sono il social.